La rievocazione “๐๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐พ๐๐ถ๐๐๐ฎ ๐ป๐ผ๐ฟ๐บ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ-๐๐๐ฒ๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ณ๐ฒ๐๐ฑ๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฅ๐ฎ๐ฝ๐ผ๐น๐น๐ฎ ๐ฎ๐ฑ ๐ผ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฅ๐ฒ ๐ ๐ฎ๐ป๐ณ๐ฟ๐ฒ๐ฑ๐ถ ๐ฒ ๐๐ฎ๐น๐๐ฎ๐ป๐ผ ๐๐ฎ๐ป๐ฐ๐ถ๐ฎ” si snoda per le vie del centro storico di Rapolla durante la manifestazione โParco Urbano delle Cantine di Rapollaโ.
La rievocazione conserva memoria delle vicende che portarono allโassedio del comune lucano da parte delle truppe del condottiero Galvano Lancia per ordine di re Manfredi, figlio di Federico II, che non tollerava la persistente alleanza della cittร e della diocesi di Rapolla con il Papa. Per compiere il disegno di riconquista di tutti i territori di Lucera e della Puglia, Manfredi si affidรฒ a Galvano Lancia, il quale si adoperรฒ per la sottomissione di tutte le diocesi non ancora assoggettate in Basilicata.
In questo contesto si consumรฒ la resistenza di Rapolla, la quale โligia al Ponteficeโ nella sua cinta muraria, divenne protagonista nellโinverno tra il 1254 ed il febbraio 1255 di una strenua resistenza. Rapolla non volle piegarsi a prestare omaggio alla casa sveva e inutilmente si protrassero ambascerie prima con le buone e poi con minacce. Anche Galvano Lancia si recรฒ personalmente ai piedi della cittadella fortificata per richiedere la pace, ma senza esito positivo. Nel febbraio 1255 Galvano Lancia tornรฒ con una moltitudine di cavalli e fanti armati, cinse tutto il borgo che venne assaltato piรน volte. I Rapollesi si difesero audacemente per mesi interi, fino a quando la cittร venne conquistata con innumerevole strage di abitanti.