Le principali “partite” vissute dalla Regione nell’anno che si è concluso e le ricadute sul 2013
Dalle competenze in materia estrattiva ai progetti di soppressione della Provincia di Matera, dal riordino dei Tribunali al varo di infrastrutture strategiche, e ancora le iniziative a tutela della salute e dell’ambiente, per la promozione della cultura e della solidarietà. E’ stato un anno particolarmente intenso quello che si è da poco concluso e di pari intensità, anche per portare a conclusione molte delle partite ancora aperte, si annuncia quello appena iniziato.
Tra queste voci sicuramente spicca la questione del petrolio, tra innovazioni normative, orientamenti e prese di posizione destinate inevitabilmente ad avere un seguito nel 2013. Il 2012 è stato l’anno in cui, il 22 marzo, è stato approvato l’oramai famoso “articolo 16” della legge così detta “salva Italia” che ha dato forza di legge alle intese definite con il Memorandum. Tuttavia i sei mesi previsti dalla stessa norma per l’emissione del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che individuasse maggiori entrate e modalità di destinazione di parte delle stesse alle aree d’estrazione, sono trascorsi invano e la materia sarà inevitabilmente al centro dell’attenzione e dell’azione della Regione nel 2013.
Allo stesso modo, e sempre parlando di greggio, il 2013 porterà seguiti su due previsioni normative di Stato e Regione che hanno poi reciprocamente impugnato innanzi alla Corte Costituzionale.
In particolare, la Regione ha impugnato l’articolo 38 comma 1 del decreto legge 83 del 22 giugno scorso, convertito nella legge 134 del 7 agosto scorso. Si tratta del provvedimento che pone termini stringenti per le Regioni quando vengono chiamate ad esprimere intese o assenso per attività minerarie inerenti gli idrocarburi prevedendo che, in caso di mancato rispetto dei termini, sia la Presidenza del Consiglio dei Ministri a provvedere in materia “con la partecipazione della Regione interessata”.
Di contro nella seduta n. 48 del Consiglio dei Ministri del 4 ottobre scorso, il Governo italiano ha deciso di impugnare la “Legge Regionale Basilicata n. 16 del 08/08/2012 “Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale per il triennio 2012/2014” che contiene tra l’altro l’articolo 37 “Provvedimenti urgenti in materia di governo del territorio e per la riduzione del consumo di suolo”. Si tratta della norma divenuta nota come “moratoria petrolifera”, con cui la Basilicata ha deciso di non concedere altre intese a programmi di estrazione petrolifere al di fuori delle aree già destinate a tali attività. Una posizione a cui ha fatto seguito, per via amministrativa, la deliberazione di una serie di “mancate intese” su istanze presentate dalle compagnie petrolifere.
Ma sul fronte del petrolio, il 2012 ha anche portato una serie di risultati consolidati. Tra questi sicuramente l’intesa per aumentare la sicurezza dell’oleodotto Eni, definita a inizio aprile, e il contratto di settore sottoscritto da Regione, compagnie e parti sociali a inizio ottobre, con il quale non solo vengono date garanzie di continuità occupazionali ai lavoratori del comparto, ma con le quali si punta anche ad un sempre maggiore coinvolgimento dell’imprenditoria locale e a un’ulteriore elevazione degli standard di sicurezza.
L’obiettivo della sicurezza ha rappresentato una costante dell’attività della Regione nel 2012. In questa scia si inseriscono l’avvio del Centro di Monitoraggio Ambientale dell’Arpab avvenuto a febbraio e l’andata a regime dell’Osservatorio ambientale della Val d’Agri (avviatosi nel 2011), con il reclutamento di 7 ricercatori ad aprile, l’aumento delle centraline attive e il varo del sito di divulgazione dei dati raccolti a novembre. E, sulla stessa scia, si inserisce anche il piano per la qualità dell’aria in Val d’Agri varato qualche settimana fa, che prevede automatismi in termini di riduzione delle attività industriali (fino allo stop totale) qualora dovessero essere superati parametri di inquinamento di molto inferiori a quelli fissati a livello nazionale come limite di legge.
Sicurezza è la parola chiave anche delle attività messe in campo per la tutela del territorio. E in questo ambito va sicuramente segnalata la battaglia fatta e vinta nel 2012 contro la cosiddetta “tassa sulle disgrazie” imposta l’anno prima per legge dallo Stato, che obbligava all’elevazione al massimo di tasse imposte e accise per i residenti nei territori colpiti da calamità. Non solo, infatti, la Corte Costituzionale, davanti a cui la Basilicata aveva impugnato la norma, ne ha sancito l’incostituzionalità, ma la Regione Basilicata è riuscita anche ad ottenere i sia pur non consistenti fondi nazionali per l’alluvione 2001, la prima “disgrazia” che sarebbe stata ricompresa nella previsione normativa statale. E la dichiarazione dello Stato di emergenza la si è avuta anche per il sisma del Pollino dello scorso 26 ottobre, dove la Basilicata ha però dimostrato di aver saputo mettere a frutto quanto in passato investito in questo ambito, tanto mettendo in campo una macchina di Protezione civile efficientissima, quanto con la buona tenuta del patrimonio edilizio destinatario degli interventi post terremoto 1998 nel Lagonegrese.
Il confronto con lo Stato, pur in una logica di collaborazione che ha portato spesso a soluzioni condivise e mai a contrapposizioni puramente polemiche, non ha fatto mancare forti divergenze. Tra le principali sicuramente la vicenda dei progetti di soppressione della Provincia di Matera, che avrebbero portato la Basilicata ad avere una sola Provincia, la più estesa di Italia, e il riordino degli uffici giudiziari, con la soppressione del Tribunale di Melfi e della Sezione distaccata di Pisticci. Soluzioni a cui la Basilicata si è opposta con decisione, con esiti alterni che tuttavia, per quel che riguarda il Tribunale di Melfi, sta ancora cercando di mitigare sostenendo una proroga di attività per anni anche in attesa di possibili sviluppi.
Parallelamente, si è dimostrato vincente l’atteggiamento di dialogo avuto con Fiat a fronte dei da qualche parte paventati rischi di smobilitazione in Basilicata. Una interlocuzione che ha avuto il suo esito con il Piano di Sviluppo presentato dall’Ad Fiat Marchione a Melfi lo scorso 20 dicembre, con investimenti sullo stabilimento lucano destinato a produrre nuovi modelli sia a marchio Fiat che a marchio Jeep per essere esportati in tutto il mondo. E sulle coordinate del rafforzamento dei sistemi produttivi e del Vulture-Melfese si incrocia anche il finanziamento di 200 milioni di euro ottenuto dal Cipe per la trasformazione della tratta ferroviaria Potenza-Foggia con standard di “alta capacità ferroviaria”, migliorando i tempi di percorrenza per i viaggiatori, ma soprattutto potenziando gli standard del trasporto merci. Un’infrastruttura che la Basilicata ha ottenuto nell’ambito della riprogrammazione di fondi destinati ad altre regioni e non utilizzati, riuscendo così ad agganciarsi alla più moderna e veloce rete di trasporto ferroviario in via di realizzazione sulla direttrice Napoli-Bari. Definitivamente archiviata, invece, l’ipotesi di raddoppio della “canna del Sinni”, ossia di una seconda conduttura per portare acqua dalla diga di Senise e portarla in Puglia. L’opera, inizialmente programmata dal Cipe nell’ambito di fondi destinati alla regione confinante, è stata bloccata non essendoci stata intesa con la Basilicata.
Sul fronte del sostegno allo sviluppo, va segnalato anche il raggiungimento dei risultati di “Obiettivo 2012” il "Patto di sistema per il lavoro e la crescita" sottoscritto da Regione Basilicata e forze sociali. Oltre al già citato Contratto di settore del petrolio, da senalare, in particolare, il Credito di imposta per l’occupazione. La prima tranche dell’Avviso Pubblico, che si è chiusa il 16 Agosto 2012, riguardava le assunzioni avvenute fra il 14 Maggio 2011 e il 1° Giugno 2012, ha visto l’arrivo di ben 572 domande, per oltre 1.188 lavoratori assunti, per un importo pari a oltre 18 milioni di Euro. Di queste, ne sono state accolte circa 60, per 126 lavoratori assunti, per un importo pari a 2 milioni e 150mila euro. La seconda tranche, che è ancora in corso e si chiuderà il 13 Maggio 2013, ha ad oggi visto l’arrivo di 416 domande per un importo pari a 9.568.256,59 milioni di euro a fronte dei 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione.
Tra le realizzazioni del 2012 in Basilicata degna di nota è sicuramente quella del Centro Bambino Gesù Basilicata presso il San Carlo, che ha avviato le attività a gennaio ed ha portato il Segretario di Stato Tarcisio Bertone in Basilicata il 24 febbraio per una visita. Un progetto inserito nell’ambito del progetto “Benessere Bambino Basilicata” che ha pure visto altre iniziative rivolte alla cura dell’infanzia che, ha detto più volte il presidente De Filippo, “rappresenta uno dei principali indicatori di benessere sociale di una comunità”. E sempre sul fronte della cura della persona il 2012 ha fatto registrare anche il varo del Piano della Salute e delle attività Socio Assistenziali, definitivamente varato lo scorso 24 luglio, a distanza di 15 anni dal precedente Piano Sanitario. E di notevole portata è anche il definitivo avvio del Registro Tumori, ad inizio dello scorso mese di dicembre. Dati tutt’altro che allarmanti, quelli che emergono, ma che la Regione ha comunque voluto affidare all’Università Cattolica per un approfondimento.
Grande attenzione anche alla cultura e alla promozione sociale, vissuta, in chiave moderna, anche come opportunità di crescita. E’ il caso dei centri della creatività di Visioni Urbane presentati quest’anno e che hanno iniziato le loro attività coinvolgendo le comunità dei creativi tanto nella progettazione che nella gestione diretta, e della Film Commission che, con l’insediamento del Consiglio di Amministrazione, entrerà a breve nella piena operatività con la nomina del direttore.
Di straordinaria portata, poi, il varo della “Città della pace” a Scanzano Jonico e San’Arcangelo, con l’arrivo dei primi rifugiati già a febbraio, e la visita fatta il 25 giugno in Basilicata da Sua Santità il Dalai Lama Tenzin Gyatso, premio Nobel per la Pace, riconoscimento assegnato anche alla promotrice dell’iniziativa Betty Williams. Un evento di pace e speranza che ha regalato immagini indelebili alla Basilicata a testimonianza di quanto sia possibile mettere in campo anche in un anno difficile come il 2012.
bas 07