Fasce di età vulnerabili, famiglie disattente e il loro scollamento con la vita scolastica, isolamento sociale, un mondo virtuale, una serie di situazioni di disagio che nella gran parte dei casi porta al compimento di reati. Sono stati questi i temi trattati, a Potenza, nel corso del convegno “Giovani, Disagio e criminalità: raccontare, prevenire e intervenire”, promosso dall’Unione dei cronisti lucani con la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Rossana Mignoli, in concomitanza con la giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Ai lavori ha preso parte anche la procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Potenza Annagloria Piccininni, che ha fotografato una situazione altamente preoccupante: “Il disagio minorile – ha detto – è in netto aumento, come l’utilizzo di armi da taglio, risse, lesioni personali sono molto frequenti. Sono particolarmente preoccupanti i dati su stalking e bullismo, così come ricorrenti sono gli approcci sessuali violenti. Ed in tal senso non capisco chi si oppone all’insegnamento dell’educazione sessuale a scuola.
In Europa, dove si fa, i reati di questa specie sono diminuiti del 50%”. In tema di uso di sostanze stupefacenti illegali (ex art. 75 del Dpr 309/1990), il prefetto Campanaro ha sottolineato come “nel 2024 il 32% dei segnalati sono ragazzi fino a 20 anni, percentuale che si alza al 42% se il range dell’età si eleva a 22 anni. Per il capoluogo queste percentuali sono del 37% e del 48%. Durante l’anno in corso c’è un piccolo contenimento, ma restiamo sempre in un 33% e 36%, così come continuano i provvedimenti per le somministrazioni di alcol a minori di 15 anni” e la ricetta tracciata dal prefetto del capoluogo lucano è “muoversi insieme”. “È fondamentale – ha detto Mignoli – unire le forze per offrire risposte concrete ai nostri ragazzi. Specie i minori appaiono sempre più fragili in un contesto complesso in cui ogni giorno la cronaca racconta episodi di violenza, bullismo, dipendenze. Sono segnali di un Disagio diffuso che richiede risposte coordinate, interventi tempestivi e un impegno condiviso tra istituzioni, scuola, famiglie e professionisti”. La Garante ha infine espresso “l’ambizione di far diventare gli atti del convegno la base di una pubblicazione ufficiale che faccia il punto sulla condizione giovanile in Basilicata affinché si possa intervenire tempestivamente”.