Avviata la riforma della rete ospedaliera: un processo che a lungo termine consentirà di evitare gli sprechi e concentrare le risorse finanziarie su obiettivi importanti
“La sanità lucana ha perseguito in questo anno il difficile obiettivo di contenere la spesa migliorando la qualità dei servizi”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Salute, Sicurezza e Solidarietà sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità, Attilio Martorano.
“La Basilicata ha un territorio esteso, una bassa densità di popolazione e una grande frammentazione abitativa. Le caratteristiche orografiche e demografiche della regione, unite ai consistenti tagli sui trasferimenti statali e alle norme introdotte dal Governo per il concorso alla spesa hanno imposto – ha spiegato – scelte di razionalizzazione e di maggiore efficienza del sistema sanitario regionale.
E’ stata avviata la riforma della rete ospedaliera, che concentra i ricoveri per acuti nei maggiori ospedali a garanzia dell’appropriatezza delle cure e della sicurezza del paziente, mentre negli ospedali distrettuali sono attestati e saranno incrementati i servizi essenziali ambulatoriali. E’ un processo – ha sottolineato – che a lungo termine consentirà di evitare gli sprechi e concentrare le risorse finanziarie su obiettivi importanti.
Ed è stata proprio l’esiguità dei numeri che ci sta spingendo a stringere alleanze con centri nazionali altamente qualificati, quali il Bambino Gesù di Roma, per offrire sul territorio la migliore assistenza sanitaria possibile e portare la sanità regionale sempre più all’interno di un complesso ed efficiente sistema nazionale delle eccellenze.
Questa vocazione all’eccellenza è testimoniata dai significativi riconoscimenti giunti negli ultimi mesi con il conferimento al Dipartimento della Medaglia internazionale Kogch, un premio danese per le campagne sul diabete, e il Premio speciale Federanziani, assegnato tra le strutture d’eccellenza del Ssn. Studi e ricerche – ha concluso – hanno evidenziato la scarsa propensione agli sprechi del sistema ospedaliero regionale e sottolineato il rapporto ottimale tra ospedale e territorio”.
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