Cooperative di comunità occasione di crescita

L’assessore Cupparo: "È uno dei pochi strumenti che ci consente di affrontare contemporaneamente la questione sociale e quella produttiva, il bisogno di lavoro e quello di comunità, la domanda di servizi e la tenuta democratica dei territori. Un modello da sostenere e valorizzare".

“Le cooperative di comunità sono una grande occasione di crescita. Non solo un modello economico, ma soprattutto sociale: permettono di trattenere le energie sul territorio, creare lavoro, recuperare spazi e dare servizi laddove le comunità rischiano di restare più fragili”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo intervenendo a Savoia di Lucania alla presentazione-inaugurazione della Cooperativa di Comunità Savoia.

L’assessore ha riferito che “sono stati già messi in campo strumenti di sostegno immediato: con l’avviso per le imprese costituende è stata infatti prevista una riserva di un milione di euro proprio per promuovere la nascita di cooperative di comunità. Mi preme aggiungere un aspetto: i nostri paesi stanno invecchiando, e questo ci richiama a una responsabilità sociale. Come assessore sento il dovere di farmi parte sociale, perché dietro queste cooperative c’è la risposta concreta a un bisogno: mantenere vivi i territori, offrire servizi di prossimità, costruire comunità più solidali.

La nascita della cooperativa di Savoia di Lucania – ha aggiunto – va esattamente in questa direzione. È un passo importante che, sono certo, sarà di esempio anche per altre realtà della Basilicata. Perché quando una comunità si unisce e coopera, diventa più forte e protagonista del proprio futuro. Per noi la cooperazione non è un settore da assistere, ma un modello da sostenere e valorizzare. Non è residuale, è centrale. È uno dei pochi strumenti che ci consente di affrontare contemporaneamente la questione sociale e quella produttiva, il bisogno di lavoro e quello di comunità, la domanda di servizi e la tenuta democratica dei territori.

Abbiamo deciso di puntare sulle cooperative di comunità, che oggi rappresentano una delle forme più avanzate di rigenerazione dei territori marginali. Siamo consapevoli della loro grande importanza, tenuto conto – ha evidenziato l’assessore – che hanno dimostrato di essere un modello di impresa resiliente soprattutto nelle aree in cui gli indicatori demografici ed economici sono esplicativi di un disagio sociale (come le aree interne); infatti, questo strumento crea i presupposti per presidiare il territorio promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini al fine di sviluppare attività eco-sostenibili finalizzate alla produzione di beni e servizi, al recupero di beni ambientali e monumentali, alla creazione di offerta di lavoro e alla generazione di capitale sociale. In una fase storica in cui cresce la domanda di servizi alla persona, soprattutto nelle aree interne – come questa del Melandro – vogliamo che siano proprio le cooperative a guidare l’innovazione nei modelli di welfare, perché sono realtà radicate, credibili, capaci di tenere insieme professionalità e prossimità.

Oggi più che mai, abbiamo bisogno di una nuova alleanza tra pubblico e cooperazione, fondata non su contributi a pioggia, ma su progetti strutturali, su obiettivi condivisi, su processi partecipativi in grado di coinvolgere comunità, imprese, cittadini. La nostra bussola: agire su un doppio livello per supportare le imprese che già esistono e resistono sul territorio. In tutto questo continuiamo a considerare significativo l’apporto della cooperazione”.

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