Contratto di settore, la scheda

Dopo 14 anni dall’inizio finalmente la risposta alle richieste avanzate dalla Basilicata all’industria del petrolio in termini di sviluppo e occupazione nel protocollo d'intesa sottoscritto a ottobre da Regione, Eni, sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e parti datoriali (Confindustria, Alleanza delle cooperative e Rete Imprese Italia-Basilicata, Confapi). Il documento mette le basi per la promozione di iniziative nel settore geo-minerario e, in particolare, per lo sviluppo degli investimenti Eni in Val d'Agri e in tutto il territorio regionale. Il contratto di settore per la Val d'Agri, che si compone di sei assi, pone in primo piano la salvaguardia dei livelli occupazionali, l’occupazione e investimenti per lo sviluppo del settore energetico nel territorio lucano e la crescita dell’apparato produttivo regionale, senza tralasciare i temi della sostenibilità ambientale e della sicurezza. Il primo asse prevede la conclusione delle attività già previste dal Protocollo di intesa sottoscritto nel 1998 dalla Regione Basilicata ed Eni/Shell. L’investimento previsto è di 500 milioni di euro, che consentiranno di portare a regime la concessione Val d’Agri secondo quanto previsto con l’Accordo del 1998 (la quinta linea di trattamento del gas all'interno del Centro Oli (Cova) e 9 pozzi produttori). Il contratto prevede, inoltre, che i nuovi progetti per lo sviluppo delle attività potranno essere avviati solo dopo essere state condivisi con le Istituzioni del territorio. I programmi di medio e lungo periodo di Eni sul territorio e le ricadute occupazionali ad esse connesse saranno, di volta in volta, esaminati dal Tavolo della Trasparenza, appositamente costituito e che ha già iniziato l’attività.

bas 08

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