Abbattere tributi locali e tariffe (che sono molto aumentati nel giro di pochi anni), che penalizzano pesantemente le Pmi; esentare da ogni obbligo formale quelle imprese che operano nei piccoli comuni dove assicurano servizi indispensabili e sono a rischio scomparsa; incentivare e favorire la messa in rete delle attività commerciali, sia attraverso specifiche scelte societarie, sia tramite la costituzione dei centri commerciali naturali. Sono queste le tre proposte principali – sottolinea il presidente provinciale di Potenza della Confesercenti, Prospero Cassino – emerse dall’assemblea nazionale della Confederazione e che hanno una forte valenza per il nostro territorio.
Se chiude una fabbrica, giustamente, si accendono riflettori e telecamere, ma se, come è successo negli ultimi 5 anni, scompaiono in Basilicata tra i 2.500 e i 3mila negozi, bruciando tra i 4 e i 6mila posti di lavoro, questo non fa notizia e non merita attenzione. Per questo secondo Confesercenti, e' urgente un intervento per frenare questa tendenza, sostenendo chi resiste e chi si insedia in zone urbane svantaggiate, con provvedimenti fiscali mirati e favorevoli. I dati, infatti, confermano quella denuncia del pericolo di desertificazione dei centri urbani da noi lanciata gia' in occasione del referendum sulla liberalizzazione delle autorizzazioni commerciali, del 1995. Liberalizzazione per far aprire nuove attivita' e per assicurare un servizio migliore, ci si continua a dire, ed invece, proiettando gli attuali ritmi di apertura di grandi strutture commerciali, nel giro di cinque anni ci troveremo con numerosi comuni e tantissimi quartieri delle citta' senza negozi.
Per questo, pur comprendendo le motivazioni che stanno alla base della spinta all'apertura di nuove imprese, riteniamo che l'attenzione istituzionale deve essere orientata soprattutto verso chi gia' c'e', verso quelle Pmi che resistono per non ritrovarci citta' e quartieri, e soprattutto tanti piccoli comuni di aree interne, senza servizi, senza vita sociale e senz'anima.
BAS 03