San Carlo Potenza: primo impianto cocleare ibrido Sud Italia

E’ stato eseguito con ottimi risultati chirurgici e funzionali, il primo impianto ibrido cocleare al sud Italia, su una donna potentina di 60 anni, presso il nostro centro di riferimento regionale per gli impianti cocleari della U.O.C. di Otorinolaringoiatria, diretta dal Dr. Rocco Cantore. Si tratta del primo impianto di questa tipologia eseguito nel sud Italia, circa il centesimo tra quelli eseguiti nel mondo. Lo si apprende da un comunicato dell’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera Regionale San carlo di Potenza.

La nostra paziente – prosegue la nota – è stata sottoposta ad intervento chirurgico di impianto ibrido cocleare nel mese di luglio 2010 e la prima accensione è stata eseguita nel mese di settembre 2010.
A distanza di tre mesi dall'attivazione la paziente presenta risultati audiometrici sostanzialmente sovrapponibili a quelle di una pesona con udito normale (cioè sente tutti i suoni, mentre a seguire si spiega come è migliorata con le parole) e per quanto riguarda le abilità uditive è passata da punteggi di riconoscimento di parole senza lettura delle labbra di 35% prima dell'impianto a 90% dopo l'impianto. Inoltre, i punteggi di comprensione di frasi senza lettura labiale sono passati dal 65% al 100%, eliminando così del tutto i problemi della vita quotidiana e di relazione.
L'impianto ibrido cocleare rappresenta un’evoluzione dell'impianto cocleare tradizionale detto anche orecchio bionico, con il quale già trattiamo dal 2006 pazienti adulti e bambini affetti da sordità grave-profonda. E’ caratterizzato da una componente interna da impiantare chirurgicamente e da una componente esterna dotata di batterie ricaricabili.
La componente interna è costituita da un ricevitore-stimolatore, una antenna e un filo portaelettrodi che è alloggiato all'interno della coclea. La componente esterna è formata da due microfoni retroauricolari, un processore elettronico del linguaggio, una antenna, un magnete e una protesi per via aerea endoauricolare.
Le informazioni acustiche esterne registrate dai microfoni sono elaborate nelle loro caratteristiche essenziali dal processore e trasmesse attraverso l’antenna agli elettrodi che stimolano le fibre del nervo acustico per le frequenze acute, mentre la componente protesica integrata stimola basse frequenze.
L'impianto ibrido è riservato a pazienti affetti da ipoacusia neurosensoriale bilaterale di grado lieve-moderato per le frequenze inferiori ai 500Hz e di grado grave-profondo per le frequenze maggiori di 1500 Hz che non possono trarre beneficio soddisfacente con l'utilizzo di protesi acustiche tradizionali.
La procedura – sottolinea il comunicato del San Carlo – è stata resa possibile grazie al continuativo lavoro d’ equipe fra i medici, le logopediste, gli infermieri, audiometristi ed audioprotesisti del Servizio di Audiologia e Foniatria della U.O. di Otorinolaringoiatria del San Carlo sede del Corso di Laurea in Logopedia della Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Fondamentale il rapporto di collaborazione con l’ Unità di Otorinolaringoiatria del Policlinico Gemelli di Roma diretta dal Prof. Gaetano Paludetti, con la collaborazione del Prof. Jacopo Galli, docente presso il Corso di Laurea potentino. Importante, inoltre, il rapporto di collaborazione multidisciplinare, voluto dalla Direzione Strategica del San Carlo, con l’ Azienda Ospedaliera Pediatrica Santobono Pausilipon di Napoli e con la sua Struttura dedicata alla Chirurgia della Sordità Infantile, diretta dal Dr. Antonio Della Volpe.

BAS 05

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