Progetto per l’emergenza cinghiali

L’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Carmine Cicala, ha illustrato i risultati e gli sviluppi del progetto con il quale sono stati attivati i servizi integrati per la gestione dell’emergenza causata dall’eccessivo numero di cinghiali. I primi dati sono positivi.

La Basilicata risponde con metodo, visione e innovazione all’emergenza cinghiali. L’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Carmine Cicala, ha illustrato i risultati e gli sviluppi del progetto con il quale sono stati attivati i servizi integrati per la gestione dell’emergenza causata dall’eccessivo numero di cinghiali, intervento che sta trasformando una criticità ambientale e sanitaria in una concreta opportunità economica per il territorio lucano.

“Non ci siamo limitati a contenere un’emergenza – ha dichiarato l’assessore Cicala – abbiamo creato un vero e proprio modello, il Modello Basilicata, che sta attirando l’attenzione di altre Regioni e dello stesso governo centrale, basato su azioni integrate, collaborazioni fra diversi attori pubblici e privati del territorio, visione di lungo periodo”.

Con una stima di 88.600 cinghiali presenti sul territorio regionale, la Basilicata ha scelto di affrontare con determinazione i rischi legati alla sovrappopolazione: incidenti stradali, danni alle coltivazioni, presenza nei centri abitati e il pericolo rappresentato dalla Peste suina africana (Psa). L’obiettivo finale è quello di ridurre progressivamente il numero di capi fino a circa 15.200, con una strategia che prevede un calo del 30% annuo.

Il progetto, partito ufficialmente il 9 aprile 2025 e affidato alla società Ecowild S.R.L., mira a ridurre in modo significativo il numero di cinghiali, trasformando al contempo l’emergenza in una filiera economica sostenibile.

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