Crisi idrica, Pepe: “Non si risolve con polemica a tutti i costi”

L’assessore regionale alle Infrastrutture replica alla richiesta dei consiglieri del Pd di estendere la dichiarazione di emergenza a tutto il territorio regionale: “Hanno confuso l’acqua potabile con quella destinata agli usi irrigui e industriali”

“La polemica, se diventa ostinata e a tutti i costi, rischia di far incorrere in errori piuttosto marcati e non aiuta a risolvere i problemi. È il caso dei consiglieri regionali del Pd che hanno confuso l’acqua per uso potabile con quella destinata all’agricoltura e all’industria. Inoltre, dibattendosi nell’equivoco in cui sono caduti, chiedono che la dichiarazione di emergenza sia estesa a tutto il territorio regionale. Eventualità che ci auguriamo non si verifichi e ne spiego la ragione”.
Lo dichiara Pasquale Pepe, vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture, Reti idriche, Trasporti e Protezione civile della Regione Basilicata.
“È opportuno, anzitutto, premettere che la dichiarazione dello stato di emergenza per deficit idrico, ai sensi del Codice della Protezione Civile, può essere inoltrata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale solo qualora tale deficit interessi il settore potabile e non per i casi in cui la scarsità di risorsa interessi gli usi irrigui ed industriali, come invocano erroneamente i consiglieri dal Pd”.
Con riferimento all’ambito territoriale “si evidenzia che, al momento, l’Osservatorio permanente per gli utilizzi idrici presso l’Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale – dice Pepe – ha valutato, per il territorio della Basilicata, come ‘alta’ la severità idrica relativa al solo bacino Basento-Camastra. Tale valutazione costituisce un prerequisito essenziale per sostanziare la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza. Per gli altri schemi idrici lucani permane uno stato di severità media che non consente un’analoga richiesta e ci auguriamo che presto le precipitazioni rientrino nella norma e non ci sia bisogno di misure estreme. Nel frattempo si sta accelerando rispetto agli interventi infrastrutturali, che serviranno a dare stabilità al sistema idrico in futuro.”
In conclusione, Pepe invita “i rappresentanti delle istituzioni a una collaborazione propositiva e, comunque, all’esercizio della critica informata. Gli uffici regionali stanno lavorando sodo ed egregiamente sui dossier dell’idropotabile e non meritano di essere indirettamente screditati”.
 

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