L’itinerario sulla restanza progettato dal Consiglio Pastorale e dalla CDAL di Tursi-Lagonegro è arrivato alla tappa intermedia. Sabato 22 novembre alle ore 16:30 a San Paolo Albanese (PZ), nella Sala Convegni del Centro Civico, si terrà il Convegno “Partire… Restare… Tornare… Il diritto di scegliere”.
Il cammino – spiega in una nota l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Tursi-Lagonegro – è iniziato con la conferenza stampa di presentazione del pronunciamento sul Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI) ed è proseguito con una serie di incontri territoriali che hanno coinvolto sindaci, parroci ed esponenti rappresentativi delle comunità civili locali.
La prima fase territoriale ha consentito di rubricare potenzialità e criticità emergenti, di abbozzare ipotesi per implementare le prime e ridurre l’impatto delle seconde, di identificare possibili “testimoni” che esporranno al Convegno le ragioni profonde del loro essere partiti, rimasti o ritornati e il “valore aggiunto” che la loro esperienza può rappresentare per la comunità.
Le testimonianze saranno precedute da due relazioni affidate rispettivamente al prof. Ferdinando Mirizzi, ordinario di Antropologia culturale all’Unibas, e al dott. Gianpaolo Perri, a lungo direttore dell’APT di Basilicata ed attualmente Capo di Gabinetto del Presidente della Regione.
Ad aprire e chiudere i lavori gli interventi del vicario generale dell’eparchia di Lungro papàs Pietro Lanza e del vescovo di Tursi-Lagonegro mons. Vincenzo Orofino. Un segnale significativo di collaborazione.
Dal dibattito emergeranno prospettive e proposte per la seconda parte del cammino, previsto come ritorno sui territori focalizzato in ogni zona pastorale sull’aspetto più rilevante, da approfondire sempre nella stessa ottica: non minimizzare né tanto meno nascondere le criticità, ma nel contempo accendere i fari sulle tante realtà e potenzialità che troppo spesso non riusciamo a vedere e a utilizzare per rispettare la dignità delle persone e innalzare la qualità della vita in tutta l’area diocesana, specialmente nelle piccole comunità delle aree interne.