Basilicata terra di tartufi

In programma il 29 e 30 novembre a Matera “Tesori dalla Terra”, la manifestazione di promozione del Tartufo Bianco Pregiato Lucano con Asta Mondiale. Previsti collegamenti da Washington, Berlino e Hong Kong attraverso la rete degli ambasciatori delle eccellenze gastronomiche regionali

Asta del tartufo lucano 2024

Il tartufo bianco pregiato della Basilicata torna protagonista nell’ambito dell’evento “Tesori dalla Terra” organizzato dalla Direzione generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione e in programma a Matera sabato 29 e domenica 30 novembre nello storico palazzo Malvinni Malvezzi. La manifestazione si concluderà con l’asta mondiale legata al fungo ipogeo che, ancora una volta, vedrà interpretare il ruolo di banditore all’attore comico Giobbe Covatta. Ad animare l’evento ci saranno anche la giornalista televisiva RAI Bianca Luna Santoro e il conduttore lucano Peppone Calabrese volto TV di Linea Verde RAI. Parteciperanno esperti e appassionati nella città dei Sassi ma anche in videocollegamento da Berlino, Washington e Hong Kong, attraverso il circuito dei “Ristoranti Lucani nel Mondo”.

La manifestazione, che si protrarrà per due intere giornate sabato 29 e domenica 30 dalle 10 alle 21,00, rientra nelle iniziative a sostegno della candidatura della “cucina italiana” a patrimonio immateriale Unesco.

La Basilicata, grazie alla varietà di altitudini del vasto territorio, alla composizione dei terreni e all’ambiente forestale incontaminato, rappresenta un esempio unico di biodiversità tartuficola e offre l’intera gamma delle specie rilevanti sul piano commerciale. Dai boschi costieri fino alle faggete del Pollino, ogni stagione regala una gemma diversa: Tuber Aestivum Vittadini (Tartufo Nero Estivo o Scorzone), Tuber Uncinatum Chatin (Tartufo Uncinato), Tuber Borchii Vittadini (Bianchetto o Marzuolo), Tuber Melanosporum Vittadini (Tartufo Nero Pregiato), fino al Tuber Magnatum Pico (Tartufo Bianco Pregiato). L’area che per prima ha scoperto la propria vocazione alla produzione e raccolta del tartufo bianco pregiato è quella del Serrapotamo, un bacino idrografico e geografico importante della Basilicata centrale, partimonio celebrato ogni anno nella celebre Sagra del Tartufo del Serrapotamo nel Comune di Carbone.

La produzione tartuficola lucana, ben conosciuta da parte degli addetti ai lavori sta diffondendo la sua notorietà anche nel grande pubblico. Nel 2024 la Regione Basilicata ha aderito all’Associazione nazionale Città del Tartufo, seguita l’anno successivo dai Comuni di Pisticci, Scanzano Jonico e Santangelo Le Fratte che si sono aggiunti a Carbone socio storico dell’Associazione.

“La Regione sta lavorando alla costruzione di una filiera del tartufo con il coinvolgimento delle associazioni locali e dei raccoglitori per garantire la qualità e la tracciabilità dei prodotti, elementi indispensabili per conquistare il mercato italiano ed estero” dichiara l’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Basilicata, Carmine Cicala. “Ma la scommessa piu grande è valorizzare il tartufo nell’area di produzione, generando valore attraverso iniziative di Tartufoturismo e accoglienza. Questo prodotto sotterraneo incide sempre più sul Pil agricolo regionale, come dimostrano i dati che, in base agli anni di raccolta e ai prezzi di vendita, collocano il valore annuale della produzione in una fascia compresa tra 10 e i 20 milioni di euro” aggiunge Cicala sottolineando “il valore culturale, identitario ma anche economico del tartufo, tanto più importante in quanto si genera in aree interne”.

 

I RISTORANTI COINVOLTI NELL’ASTA DEL TARTUFO NELL’AMBITO DEL CALENDARIO DELLA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO.

Ristorante Al Tiramisù Washington DC. Nella capitale americana, lo chef Luigi Diotaiuti ha fondato “Al Tiramisu”, un ristorante che da oltre vent’anni è conosciuto per la sua autenticità. Originario di Lagonegro e cresciuto tra i campi della Basilicata, Luigi ha saputo trasformare la sua infanzia contadina in una filosofia di cucina basata sulla genuinità. Oggi il suo locale è un luogo dove ogni piatto è un viaggio che riconduce alle radici lucane.

Trattoria A’ Muntagnola. A Berlino, la Trattoria a’ Muntagnola porta avanti una storia familiare cominciata nel 1991, quando Pino Bianco e sua madre Angela decisero di aprire un angolo di Lucania nel quartiere di Schöneberg. Angela, soprannominata “la Muntagnola”, è ancora oggi la vera anima della cucina, custode delle ricette tradizionali che hanno reso celebre il ristorante. Qui la convivialità si fonde con la cultura: i tavoli della trattoria non sono solo luogo di incontro gastronomico, ma anche spazi di scambio culturale, eventi e memoria collettiva.

Ristorante Giando Hong Kong. Ad Hong Kong, dall’altra parte del mondo rispetto a Lavello, dove è nato, Giandomenico Caprioli ha dato vita a “Giando Italian Restaurant & Bar”. Con importanti esperienze internazionali alle spalle, ha scelto di portare nella metropoli asiatica un’Italia moderna e raffinata. Nel suo ristorante, i prodotti italiani selezionati diventano protagonisti di una cucina che innova senza tradire le radici. Premi e riconoscimenti internazionali hanno sancito il successo di un progetto che, oltre al Giando e altri due ristoranti, ha dato vita anche a un mercato gourmet con sei punti vendita e a una linea di piatti pronti, segno della volontà di diffondere il gusto autentico della sua terra in ogni contesto.

 

    Condividi l'articolo su: