Il vicepresidente del Consiglio regionale: “Nei programmi scolastici sia previsto lo studio dei personaggi storici e illustri più importanti della nostra regione”.
In occasione delle celebrazioni storiche “1860. La Basilicata e l’Unità d’Italia”, il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio, che nei giorni scorsi ha rappresentato il Consiglio regionale alle manifestazioni di Moliterno, ha rilanciato l’idea progettuale di un “Parco della Cultura sul Risorgimento Lucano”, avanzata nel 2008 in qualità di assessore regionale alla Cultura.
“Per completare l’intesa istituzionale tra i Comuni di Corleto Perticara, Moliterno, Montemurro, la Regione e l’Apt, che prevede iniziative a sostegno degli itinerari del Risorgimento Lucano a partire dalla riqualificazione urbana ‘tematica’ dei luoghi in cui si svolsero gli avvenimenti storici principali – sottolinea Autilio – sarebbe opportuno prevedere l’istituzione di un ‘Parco della Cultura sul Risorgimento Lucano’, inserendolo nel Progetto di Distretto Culturale della Val d’Agri – Sauro che punta più complessivamente alla valorizzazione e promozione dell’intero patrimonio di beni artistici, storici, monumentali e religiosi e allo sviluppo del turismo culturale ed ambientale della Val d’Agri-Sauro”.
“L’istituzione del Parco della Cultura – da non confondere con i Parchi Letterari che sono il luogo fisico fonte di spiritualità e di ispirazione di grandi scrittori e poeti e che hanno bisogno anche in Basilicata di azioni di rilancio – precisa il vice presidente del Consiglio regionale – rappresenterebbe lo strumento più efficace per dare attuazione ai programmi già definiti e soprattutto maggiori benefici all’economia locale. Pensiamo ad un contenitore che abbia inoltre funzioni di raccordo con le altre strutture od organismi già esistenti (Parco Nazionale Val d’Agri, Fondazione Sinisgalli, Fondazione Mattei, Parchi Letterari Levi e Sinisgalli) e nello specifico non ad un Parco come assetto istituzionale ed organizzato, come organo formale, mentre il termine ‘di cultura’ vuole invece richiamare il forte radicamento alla realtà del luogo e del territorio scelto e con quanto di più ‘vero’ e ‘tipico’ (in termini ad esempio di cognizioni, tradizioni, tecniche, tipi di comportamento, manifestazioni storiche, filosofiche, artistiche e letterarie, etc.) che l’area di riferimento utilizza, fa crescere, veicola, e comunica all’esterno”.
“Per l’attivazione di un Parco di Cultura (cosa differente dalla costituzione di un Ente Parco), è fondamentale la condivisione degli obiettivi e dei valori di fondo dell’idea progettuale da parte di una rete di soggetti che, attraverso modalità di co-progettazione, consente di definire proposte concrete per il coordinamento di iniziative, progetti, risorse e relazioni attorno ad un tema/guida ed, in termini ancor più generali, a un territorio di riferimento. Si tratta – continua Autilio – di un’opportunità che va efficacemente utilizzata attraverso una stretta sinergia tra i Comuni del comprensorio con il sostegno della Regione. Inoltre va verificato con il sindaco di Potenza e presidente dell’Anci, Vito Santarsiero, lo stato progettuale del Museo del Risorgimento Lucano che era previsto nel capoluogo (Palazzo Palermo) e che ha subito l’incomprensibile ed ingiustificato taglio di fondi da parte del Ministro Bondi. A mio parere, in attuazione dell’Intesa istituzionale che prevede il riutilizzo di edifici di pregio quali ‘contenitori tematici’, il Museo potrebbe trovare una adeguata collocazione all’interno del Parco del Risorgimento Lucano in uno dei contenitori culturali o immobili di proprietà pubblica già esistenti nel comprensorio Val d’Agri-Sauro.
Infine, Autilio sottolinea la necessità “che nei programmi scolastici di ogni ordine e grado sia previsto, in maniera più organica di quanto accada oggi sporadicamente e spesso su iniziativa spontanea di docenti e dirigenti di istituto, lo studio dei personaggi storici e illustri più importanti della nostra regione, perché – evidenzia – diventino patrimonio di conoscenza per le giovani generazioni, in modo da rafforzare le radici culturali e il senso di appartenenza”.