Zullino: “Morte Camilleri lascia un vuoto nella cultura”

Il presidente della quarta Commissione ricorda il grande scrittore scomparso oggi

&ldquo;&Egrave; con grande tristezza che apprendo la notizia della morte di uno degli artisti fondamentali della cultura italiana. La scomparsa di Andrea Camilleri segna la fine di uno scenario letterario che ha reso noto il nostro Paese, la realt&agrave; siciliana, a livello internazionale. Il padre del commissario Montalbano ha raccontato gli svariati casi di malaffare siciliani, nell&rsquo;immaginaria citt&agrave; di Vigata, in modo tale da coinvolgere e appassionare chi lo legge, tanto che la sua saga di gialli sull&rsquo;ispettore &egrave; stata tradotta in 120 lingue&rdquo;.<br /><br />Queste le parole di Massimo Zullino, presidente della quarta Commissione consiliare permanente, (Politica sociale), che descrive Camilleri &ldquo;come uno degli autori italiani pi&ugrave; acclamati e di maggior successo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il suo modo di scrivere – aggiunge – era teatrale. &Egrave; riuscito a portare i lettori nella sua amata Sicilia, terra di colori e profumi, raccontando le avventure del suo commissario, un uomo arguto che ha sempre la soluzione dei casi. Lo ha fatto in modo personale, con quel suo dialetto reinventato che in poco tempo siamo stati tutti capaci di comprendere&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Andrea Camilleri non era solo uno scrittore, ma era anche un regista, un autore teatrale e televisivo, uno sceneggiatore, un saggista. Era un maestro – conclude Zullino -, e la sua morte lascia un vuoto nel panorama letterario e culturale italiano. Ora si aspetta, come aveva detto tempo fa lo stesso Camilleri, che dopo la sua morte venga pubblicato l&rsquo;ultimo racconto, il famoso metaromanzo scritto pi&ugrave; di dieci anni fa per paura del corso degli eventi, in cui anche Montalbano andr&agrave; via. In questo modo finisce una delle parentesi pi&ugrave; note della letteratura italiana del Novecento&rdquo;.&nbsp;

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