“Immagino che non fosse un sosia dell’ing. Sarmi il signore che, accogliendo le sollecitazioni della Regione e dell’Anci lucana, apriva la strada ad una moratoria (termine che in Basilicata è oggetto di dibattito filologico) finalizzata ad un esame congiunto delle criticità sollevate dall’annunciata chiusura degli uffici e delle possibili realistiche soluzioni. Che poi, Poste e Governo ‘smentiscano’ Viti (e Santarsiero) mi pare un’affermazione che attribuisce uno sproporzionato rilievo alla missione che ci siamo assunti in una condizione che era difficile e a quel punto compromessa. Affermazione che, alla luce dei fatti registrati dalla qualificata platea di Sindaci lucani presenti all’incontro, appare verosimilmente il frutto di notizie precedenti alle intese conseguite a Roma. Ma è questione che troverà in tempo reale i chiarimenti che si rendono necessari e che ho sollecitato, anche per sottrarre una questione così delicata e avvertita a stucchevoli strumentalizzazioni. D’altra parte, a riprova della evidenza delle procedure concordate presso Poste Italiane, può essere consultato il comunicato di cui si è fatta carico l’Anci a seguito dell’incontro, il cui tenore era stato concordato con lo staff dell’Amministratore Delegato.
Ho pregato perciò il Presidente Santarsiero di far tenere agli Onorevoli Margiotta e Luongo copia del sobrio comunicato concordato in quella sede perché lo considerino anche il frutto della loro lodevolissima iniziativa sulla quale è necessario che essi continuino a sviluppare un’azione solida e coerente”.
È quanto dichiara l’assessore al Lavoro della Regione Basilicata, Vincenzo Viti, in merito alla vertenza con Poste Italiane.
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