Tito candidata capitale italiana del libro

Gli auguri del Presidente della Regione, Vito Bardi: "Facciamo tutti il tifo per Tito che vuole scrivere una storia nuova, dove le parole non sono soltanto inchiostro ma semi di futuro". Il 17 settembre, nella sede del Ministero della Cultura, i finalisti illustreranno il proprio progetto.

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La giuria per la selezione della Capitale italiana del libro 2026, presieduta da Adriano Monti Buzzetti Colella, ha scelto Tito tra i cinque Comuni finalisti, insieme a Carmagnola, Perugia, Pistoia e Nardò. Il dossier di candidatura porta un titolo che è già un programma: “Una lettura che rigenera. Tito 2026, tra identità, diversità, comunità e futuro”.
“In un’epoca in cui scorriamo con il dito più di quanto giriamo una pagina – sottolinea il Presidente della Regione, Vito Bardi – Tito ha deciso di puntare su un verbo antico e rivoluzionario: leggere. E lo ha fatto ricordandoci che leggere non è un passatempo, ma un passaporto. Ogni libro è una frontiera che si apre. Ogni lettore è un viaggiatore che parte senza valigia e torna con un bagaglio nuovo. Questo è il messaggio che la Basilicata intera consegna al Paese attraverso la candidatura di Tito”.
Il prossimo 17 settembre, a Roma, nella sede del Ministero della Cultura, i cinque finalisti avranno l’occasione di illustrare il proprio progetto durante le audizioni pubbliche. Alla città vincitrice sarà destinato un contributo di 500mila euro per trasformare le pagine dei dossier in esperienze reali. “Facciamo tutti il tifo per Tito – conclude Bardi – che vuole scrivere una storia nuova, dove le parole non sono soltanto inchiostro ma semi di futuro”.

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