Si rafforza la rete dei Centri per la famiglia

La Regione Basilicata partecipa all’iniziativa nazionale con un finanziamento di oltre 600 mila euro. Latronico: "Rappresentano un presidio prezioso per ascoltare e accompagnare i bisogni delle famiglie lucane. Investire su questi servizi significa promuovere coesione sociale".

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L'assessore regionale Cosimo Latronico

La Giunta regionale della Basilicata ha approvato la deliberazione con cui manifesta il proprio interesse a partecipare all’avviso pubblico emanato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, finalizzato al rafforzamento della rete nazionale dei Centri per la famiglia (CPF) – 2025.

L’iniziativa, finanziata con risorse del Fondo per le politiche della famiglia, mira a sostenere le Regioni nella nascita di nuovi Centri per la famiglia e nel potenziamento di quelli già esistenti, affinché diventino luoghi di ascolto, accompagnamento e orientamento per le famiglie, in linea con i nuovi Piani nazionali per la famiglia e per l’infanzia e adolescenza 2025–2027.

Per l’anno in corso, il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, ha destinato complessivamente 55 milioni di euro a questa misura, assegnando alla Regione Basilicata una quota pari a 687.500 euro. Le risorse saranno utilizzate per potenziare la rete regionale dei Centri per la famiglia già attivi, sostenere l’avvio e la strutturazione di nuovi Centri nei territori non ancora coperti e rafforzare le attività di supporto alla genitorialità e alla natalità.

L’avviso nazionale richiede alle Regioni di garantire due linee di intervento principali. Da un lato il potenziamento dei Centri per la famiglia esistenti, attraverso l’attivazione di sportelli informativi accessibili e lo svolgimento di almeno due iniziative tra le seguenti: servizi di ascolto e counseling dedicati agli adolescenti e ai genitori; attività di sensibilizzazione sull’affidamento familiare e sull’adozione; sostegno alla maternità e alle famiglie nei primi “mille giorni” con figure professionali dedicate.

Dall’altro, l’avvio e il consolidamento di nuovi Centri per la famiglia nei territori non ancora coperti, per garantire una diffusione omogenea e capillare dei servizi. Le spese ammissibili comprendono interventi di adeguamento strutturale strettamente funzionali ai Centri, costi di gestione, personale dedicato, attrezzature e arredi, formazione degli operatori, attività promozionali e di comunicazione.

Questa iniziativa si inserisce nel quadro del Piano nazionale per la famiglia 2025–2027 e del 6° Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che riconoscono i Centri per la famiglia come hub territoriali di innovazione sociale e strumenti fondamentali per sostenere la natalità e la genitorialità, promuovere il benessere dei bambini e degli adolescenti e rafforzare la coesione sociale e comunitaria. In questo contesto, la Basilicata conferma il proprio impegno a garantire la presenza di luoghi di riferimento stabili e qualificati per le famiglie, capaci di offrire ascolto, orientamento e supporto sui bisogni educativi, sociali e relazionali.

“Attraverso questo intervento – dichiara l’assessore alla Salute, Politiche della Persona e PNRR, Cosimo Latronico – intendiamo consolidare e ampliare la rete dei Centri per la famiglia, che rappresentano un presidio prezioso per ascoltare e accompagnare i bisogni delle famiglie lucane. Investire su questi servizi significa promuovere coesione sociale, contrastare lo spopolamento e costruire comunità più solidali e inclusive. La Basilicata partecipa con convinzione a questa iniziativa nazionale, che si inserisce pienamente nelle nostre politiche a sostegno della famiglia e della natalità”.

L’assessore ha inoltre ricordato che la rete dei Centri per la famiglia in Basilicata è già capillare e si compone di dodici servizi, di cui alcuni in fase di attivazione, con l’obiettivo di raggiungere tutti i nove Ambiti Socio Territoriali, grazie alla collaborazione tra Regione, Ambiti territoriali e Aziende sanitarie; il finanziamento consentirà di rafforzare ulteriormente i servizi offerti, ampliare la presenza dei Centri nelle aree meno servite e garantire risposte integrate e personalizzate ai bisogni delle persone.

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