Sanità nel Vulture, Mollica: è il momento della chiarezza

Dopo l’audizione del sindaco di Venosa in quarta Commissione il consigliere regionale dell’Mpa rilancia la proposta dell’ospedale unico del Vulture Alto Bradano ed auspica nel frattempo soluzioni di carattere temporaneo

Le apprensioni registrate a Venosa per l’approssimarsi del 1° gennaio 2012, data di applicazione delle disposizioni normative della legge regionale 17 del 2011, “sono del tutto legittime soprattutto considerato che la perdita di posti letto e/o di specializzazioni non interesseranno solo la comunità venosina ma l’intero territorio del Vulture Alto Bradano. Infatti l’allocazione dei posti letto per acuti solo nel presidio ospedaliero di Melfi comporterà una riduzione degli stessi, rispetto al numero attualmente assegnato all’intero territorio dell’ex Asl n. 1, dal momento che i 175 posti letto garantiti dai due presidi, non possono essere tutti inglobati nella struttura di Melfi che, al massimo può contenerne 120, cosa tra l’altro ribadita dallo stesso sindaco di Venosa nell’audizione in quarta Commissione consiliare”.

E’ quanto afferma il consigliere regionale dell’Mpa Francesco Mollica, che, proprio a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Venosa a margine dell’audizione in quarta Commissione consiliare, nel corso della quale il primo cittadino ha chiesto il rispetto degli impegni assunti nel corso di questi ultimi anni con la comunità di Venosa, afferma a sua volta che “è il momento giusto per pretendere chiarezza”.

Mollica ricorda che “il disagio della comunità venosina sulla questione ospedale già era stato manifestato alle istituzioni regionali dagli stessi cittadini con la presentazione delle firme raccolte per chiedere alla Regione la realizzazione dell’ospedale unico del Vulture Alto Bradano, sul quale il sindaco ha espresso apprezzamento. E’ il momento giusto per chiedere il mantenimento degli impegni assunti e per pretendere chiarezza da parte delle istituzioni che attualmente risultano impegnate nella stesura di un atto importanti, quale il Piano Sanitario regionale. Occorre concordare proposte che possano contemperare il momento economico, l’attuale normativa (L. R. n. 17 del 2011) e la mission dell’ospedale San Francesco di Venosa con la domanda di salute della comunità venosina e dell’intero territorio dell’Alto Bradano”.

“Del resto – prosegue Mollica – le soluzioni che il governo regionale dovrà adottare, potrebbero anche avere carattere temporaneo se si facesse proprio il progetto di realizzare l’ospedale unico, soluzione oggi abbracciata anche dall’amministrazione comunale di Venosa, dopo che i cittadini si sono fatti personalmente promotori di tale proposta, lanciata da tempo dal sottoscritto. Il governo regionale e la dirigenza Asp forniscano le dovute risposte, senza ulteriori indugi, a tutta la comunità di Venosa, cittadini, amministrazione comunale e rappresentanti regionali, che oggi, avendo una comune idea da perseguire e realizzare, si prepara a difendere i propri diritti, in primis quello alla salute, troppe volte messo in discussione dalle istituzioni regionali attraverso atti che, se pur necessari non possono disattendere i bisogni e il diritto alla salute. L’amministrazione si faccia interprete di tali bisogni ed attivi un tavolo dove le proposte possano trovare una soluzione condivisa e che possa rispondere alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti”.

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