Rendina Ambiente, Leggieri: troppe ambiguità

Il capogruppo del M5s stelle denuncia il “silenzio complice, tipico della cultura politica italiana” calato sulla vicenda dell’inceneritore e chiede al neo assessore Pietrantuono di verificare "la situazione degli impianti e le condizioni di lavoro”

Un appello al neo assessore regionale all&rsquo;Ambiente Francesco Pietrantuono, &ldquo;affinch&eacute; verifichi direttamente la situazione degli impianti, le condizioni di lavoro, il rispetto o meno delle prescrizioni Aia e il rispetto dei contratti di solidariet&agrave; stipulati dalla Rendina Ambiente srl&rdquo;. Lo lancia il capogruppo del Movimento cinque stelle Gianni Leggieri, precisando che una risposta positiva da parte dell&rsquo;assessore &ldquo;sarebbe un atto di concreta discontinuit&agrave; rispetto ad un passato caratterizzato da troppe ambiguit&agrave;. Un primo passo di buona volont&agrave; che ci auguriamo arrivi presto&rdquo;.<br /><br />Intanto, per&ograve;, per Leggieri &ldquo;&egrave; calato un silenzio assordante sull&rsquo;intera vicenda che riguarda l&rsquo;inceneritore Fenice, sulla situazione dei lavoratori, sulla mancata bonifica del sito, sulla situazione ambientale dell&rsquo;intera area e su quella famosa mozione, votata all&rsquo;unanimit&agrave; in Consiglio regionale, che preveda uno screening sanitario su popolazione e lavoratori. Un silenzio complice, tipico della cultura politica italiana. Quando non si pu&ograve; parlare si tace e si costringe tutti a tacere. Cos&igrave; le istituzioni ed i mezzi di informazione dimenticano le molteplici violazioni compiute dalla Rendina Ambiente srl, cos&igrave; si continua a far operare un&#39;azienda in aperto dispregio di tutte le normative, cos&igrave; si omettono controlli e verifiche necessarie, cos&igrave; ci si dimentica persino di far rispettare la legge&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ad ottobre &ndash; continua l&rsquo;esponente del Movimento cinque stelle – i contratti di solidariet&agrave; stipulati tra la Rendina Ambiente ed i lavoratori arrivano a scadenza e nessun piano industriale si profila all&rsquo;orizzonte. Anzi, paradossalmente, nonostante l&rsquo;aumento di conferimenti di rifiuti da parte di molti Comuni lucani a causa delle disastrose politiche regionali, la Rendina continua a minacciare licenziamenti e riduzioni indiscriminate di personale. D&rsquo;altra parte tutta la vicenda dei lavoratori &egrave; assolutamente paradossale. Da un lato si licenzia, dall&rsquo;altro lato invece si obbligano i lavoratori rimasti a fare ore di straordinario, tutto questo in barba alle norme giuridiche e alla logica. Una vicenda tutta italiana e tutta lucana che mostra la mancanza dello Stato, l&rsquo;assenza totale delle istituzioni, soprattutto di quelle chiamate a vigilare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ma in Basilicata &ndash; conclude Leggieri – siamo abituati ad organismi di controllo non molto avvezzi a compiere il loro dovere. Cos&igrave;, nel paese dei balocchi le societ&agrave; come la Rendina Ambiente continuano indisturbate a fare i loro affari, ad operare come meglio credono, senza che nessuno si senta in diritto / dovere di chiedere spiegazioni&rdquo;.&nbsp;

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