Rapporto Cisf: la famiglia lucana è stabile e coesa

Un’indagine del Centro internazionale studi famiglia conferma la tenuta del tessuto sociale in Basilicata

La famiglia in Basilicata gode ancora di buona salute. Anche se sono in aumento separazioni, la regione registra la più bassa percentuale di divorzi rispetto al resto del Paese. Il tessuto sociale tiene, ma fino a quando? Che cosa è necessario, ma soprattutto che cosa devono fare le istituzioni perché la prima cellula sociale non si disgreghi e si frammenti? Le risposte a queste domande da un’indagine commissionata dalla Regione Basilicata, su iniziativa della Consulta regionale per la famiglia, al Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia). Il rapporto è stato presentato questa mattina durante una conferenza stampa, cui hanno partecipato il presidente della Regione, Vito De Filippo, l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, il presidente della Consulta regionale per la Consulta, Salvatore Masi, e il direttore del Cifs, Francesco Belletti.
Lo studio del Cisf mette in luce le dinamiche e le esigenze della famiglia in Basilicata, emerse attraverso 15 focus group, realizzati nel periodo compreso tra maggio e dicembre 2010 sulla base di caratteristiche socio economiche e in distinte località: a Potenza, a Matera, nei centri della collina materana, nel Lagonegrese (con Pollino e Val d’Agri), nel Vulture-Melfese e nel Metapontino. Vi hanno partecipato in totale 123 persone, distribuite per “qualifica” (coppie sposate, fidanzati, amministratori più operatori).
Quasi tutti i soggetti hanno sottolineato la difficoltà attuale della famiglia in Basilicata, sovraccaricata di “funzioni” e la mancanza di reti familiari con un diverso approccio degli amministratori e degli operatori più orientato alla parte dei “servizi” offerti dal pubblico, dove in genere convergono le emergenze e le criticità.
Fra i bisogni evidenziati nel corso dell’indagine, inoltre, accanto a quelli relativi alla stabilità lavorativa ed economica ed alla conciliazione fra lavoro e famiglia viene segnalata anche la necessità di interventi urbanistici e sulla viabilità.
“Come emerge dal rapporto – ha affermato Masi – il sistema normativo della Basilicata riserva alla famiglia attenzioni e considerazioni, insieme ad un impianto di norme sociali orientate a dare risposte a diverse fattispecie di bisogni.
Vanno programmati interventi non per sostituire ma per sostenere e potenziare le funzioni proprie e l’autonomia della famiglia. Tra queste segnaliamo le politiche abitative per la famiglia, i servizi per la prima infanzia, maggior attenzione al lavoro di cura familiare, la conciliazione dei tempi del lavoro e della città con i tempi delle

famiglie, il monitoraggio delle politiche familiari e il sostegno delle famiglie immigrate.
Per garantire tutto ciò – ha concluso Masi – è necessario impegnarsi per coordinare le azioni e gli interventi che riguardano le famiglie, razionalizzando e rendendo maggiormente fruibili e visibili le risorse esistenti, e potenziare il fondo regionale per le politiche per la famiglia”.
Il direttore del Cisf, Francesco Belletti, nell’illustrare le linee del rapporto ha affermato che: “la ricerca conferma, in continuità con il Piano socio-assistenziale del 2000, un’attenzione della Regione Basilicata verso le tematiche sociali a sostegno della famiglia. Questo è un dato interessante che si riallaccia al ruolo sempre più importante che le Regioni vengono ad avere nell’ambito del Federalismo. Le scelte strategiche della Basilicata – ha continuato Belletti – sono indirizzate a promuovere una rete con tutti i soggetti del territorio ed evidenziano una tenuta della famiglia lucana. Una tenuta che appare forte e responsabile nonostante una situazione socio-economica nazionale molto difficile”.
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