Un “dibattito profondo e costruttivo sulle problematiche legate alla produzione e alle nuove forme di commercializzazione” si è tenuto “come anteprima” alla vigilia della due giorni della 34/a Sagra del Fagiolo di Sarconi Igp. Lo rende noto, un comunicato, l’ufficio stampa del Parco nazionale dell’Appennino Lucano, ente che ha promosso l’evento nella cornice di Piazza San Giacomo a Sarconi. “A confrontarsi sul tema – si legge nella nota – sono stati esperti, istituzioni e produttori, secondo lo schema proposto dal Parco per le manifestazioni di Expo&Territori, un progetto voluto dal Ministero dell’Ambiente al quale sono stati chiamati a partecipare alcuni Parchi nazionali tra cui quello dell’Appennino Lucano”. Dopo i saluti del sindaco di Sarconi, Cesare Marte, ha aperto i lavori, entrando subito nel merito del tema, il presidente del Parco Appennino, Lucano Domenico Totaro, che dopo aver delineato le iniziative di Expo2015, ha posto sul tavolo le sfide legate alle produzioni tipiche. “Occorre rompere – ha detto Totaro – il muro dell’esiguità della produzione in rapporto alle richieste del mercato. Passi in avanti sono stati fatti in questo ambito. “È necessario considerare, però, che questo territorio si vende con la comunicazione ambientale e che va potenziata la fase della commercializzazione, magari con un apposito consorzio. Ad oggi il nostro Ente è al completo con i suoi organi, per cui tutto è pronto per la realizzazione del marchio ombrello che abbia il sigillo del Parco, mentre davanti a noi ci sono opportunità, come quella del nuovo Psr, che ci mettono nelle condizioni di capire dove abbiamo sbagliato e di percorrere la strada giusta. L’importante è che questa strada si faccia tutti insieme”. Delle “proprietà organolettiche del fagiolo di Sarconi” ha parlato Cecilia Francesca Carbone, ricercatrice presso Università di Basilicata, spiegando “le qualità anticolesterolo delle soie saponine in esso contenute”. Gerardo Centoducati, dell’Università di Bari e presidente dell’Associazione per la Tutela e la Valorizzazione della Lenticchia di Altamura, si è soffermato “sulle difficoltà dei prodotti tipici nel mercato internazionale, a causa dell’elevata concorrenza che incide notevolmente sui prezzi”. Dopo aver analizzato “gli aspetti legate alla qualità del prodotto”, il workshop ha affrontato le tematiche più strettamente commerciali e di marketing. Gioacchino Poletto, consulente della RScom Agency, ha spiegato “l’importanza dell’e-commerce in un mercato sempre più globalizzato e sempre più competitivo, in cui la ricerca del Made in Italy è ancora un valore aggiunto per i prodotti”. Tema approfondito anche da Roberta Spinelli esperta di comunicazione integrata e digitale, che ha esortato “a proporsi sul web con un unico marchio, forte e riconoscibile, che comprenda tutti i prodotti del Parco”. “L’esperienza dei produttori” è stata portata da Nicla De Maria, presidente del Consorzio del Fagiolo Igp di Sarconi, e da Belisario, che ha lamentato “la scarsa conoscenza nel mercato italiano del fagiolo di Sarconi”, sottolineando come “il prezzo del fagiolo di Sarconi sia più competitivo rispetto ad altro prodotti simili”.
BAS 05