Parco Appenino Lucano replica a Legambiente su dossier

Il Parco Appennino Lucano, in una nota, replica a Legambiente in merito a quanto contenuto in un dossier sulla gestione dell'ente.. 
"Abbiamo più volte sottolineato – si legge nella nota – in questi anni di attività del Parco nazionale dell’Appennino lucano, Val d’Agri Lagonegrese che la presenza delle trivelle, finanche all’interno dell’area protetta e non solo all’esterno ma spesso a stretto contatto di gomito con zone di grande interesse paesaggistico, rappresenta un limite oggettivo ad una corretta attuazione delle linee guida e delle norme di legge per dare sempre nuova linfa ad una realtà conosciuta e apprezzata a livello non solo locale. Ma nazionale e internazionale per il suo patrimonio di storia, archeologia, cultura e biodiversità che continuiamo a sforzarci di valorizzare in ogni modo. Abbiamo promosso varie iniziative, convegni, giornate di studio e chiamato a raccolta studiosi ed esperti con lo scopo di dare il massimo risalto al Parco e alle sue enormi peculiarità.
Ci sembra pertanto quantomeno ingeneroso il tentativo di oscurare il lavoro svolto che sta culminando nel Piano del parco, per una gestione ottimale aderente ai bisogni e agli obiettivi delle popolazioni. Del resto la proposta di ampliare i confini del Pnal, l’idea di giungere all’area marina protetta di Maratea come espressione di un adeguato livello di salvaguardia e valorizzazione ambientale del cuore del Sud della Basilicata, è una testimonianza autorevole di un impegno da non sottovalutare.
“Il Parco non può essere la panacea dei tanti e seri problemi in termini di sviluppo che affliggono il territorio ma ha il dovere di rappresentare una opportunità straordinaria per questa parte della Basilicata interna”. Se dunque Legambiente ritiene che la questione stia in questi termini, non può esimersi dal valutare positivamente gli sforzi compiuti finora, l’impulso dato a un turismo ecosostenibile con il prezioso apporto delle guide e di esperti, a esclusivo vantaggio delle molteplici emergenze naturalistiche presenti nel Parco. 
Da sempre abbiamo inteso superare il dualismo Parco – petrolio con un’azione messa in campo nei confronti del Ministero dell’Ambiente volta a non sottrarre risorse, anzi a incrementarle a favore dell’economia verde e con campagne di diffusione, a livello nazionale, della tipicità dei prodotti locali. Su questo terreno riteniamo si debba proseguire se si vuole guardare avanti e non certo a breve distanza, considerato peraltro l’interesse mostrato da visitatori italiani e stranieri per le emergenze di maggiore spicco.
C’è pertanto da auspicare, in conclusione, una feconda attività di sostegno e collaborazione da parte del mondo ambientalista, che consideriamo preziosa e insostituibile per la forza che esprime e la capacità dei consensi di cui dispone a livello di opinione pubblica e soprattutto dei giovani".

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