Legambiente, presentata la “Carta degli Alberi padri”

L’albero, inteso come “monumento della natura”  e voce narrante di un territorio, è  il protagonista di “M’appare il bosco”, l’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “Madre foresta” promosso dall’Oas, l’ Osservatorio Ambiente e Legalità,  dal Ceas “Il Vecchio Faggio” di Sasso di Castalda, dal Ceas “Basilicata 1799” e dall’Oas “Università delle Tre Età” insieme al Corpo forestale dello Stato e sostenuto dal programma Epos 2010 – 2013 per l’Educazione e la promozione della sostenibilità ambientale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.
Oggi, a Potenza presso  il Comando regionale del Corpo forestale dello Stato,  presentata la “Carta degli alberi padri”, realizzata grazie all’impegno di esperti e di cittadini lucani, associazioni, Pro loco, scuole e istituzioni.
“La Carta –spiega in una nota Legambiente Basilicata –  riporta il censimento di 105 esemplari esistenti sul nostro territorio con relative schede descrittive, leggende e curiosità ad essi legati. La sua realizzazione ha visto la partecipazione attiva dei cittadini che hanno segnalato l’esistenza di questi alberi monumentali nei propri comuni, riportandone aneddoti, curiosità, leggende.  Sfogliando la “Carta degli alberi padri” si può andare alla scoperta dell’albero monumentale più alto della Basilicata (il faggio di Terranova del Pollino alto 40 metri), o di quello con il tronco più grosso (il castagno di Marsico Nuovo con 7,6 metri di circonferenza). La specie più rara, cioè non autoctona, è la sequoia gigante di Campomaggiore, importata dall’America, radicata sui ruderi di Campomaggiore Vecchio da 150 anni. La specie più segnalata è, invece, la quercia Roverella.  Tantissimi  gli aneddoti legati a questi alberi narranti. Dai briganti alle apparizioni delle Madonne, dalla presenza dei fantasmi a quella dei “munaciedd”, gnomi dispettosi”.

BAS09

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