Cupparo sul Rapporto Cgil Val d’Agri e Cova

L’assessore allo Sviluppo economico e al lavoro della Regione Basilicata: il documento “richiama tutti ad un lavoro immediato perché gli effetti siano chiari già adesso. Dobbiamo adesso passare ad una nuova fase stringente affrontando problemi in gran parte risolvibili”

L'assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo.

“Il rapporto della Cgil contente la simulazione della situazione territoriale del comprensorio nel caso in cui il Cova dovesse chiudere e le royalties destinate direttamente ai Comuni dovessero progressivamente esaurirsi ci richiama tutti ad un lavoro immediato perché gli effetti siano chiari già adesso. Ed è quello che vogliamo fare insieme alle parti sociali e datoriali e naturalmente ad Eni”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico, Francesco Cupparo, intervenendo a Villa d’Agri alla presentazione del settimo Rapporto Val d’Agri e Cova – situazione, impatti, prospettive.

Per l’assessore “la concertazione deve continuare sulla base di un cronoprogramma che stabilisca tempi e modalità di attuazione dei programmi. Dobbiamo adesso passare ad una nuova fase stringente affrontando problemi in gran parte risolvibili, si tratta soprattutto di verificare come l’Eni intende riorganizzare le proprie attività per il prosieguo della concessione”.

Cupparo ha quindi ricordato le conclusioni della riunione del 18 febbraio scorso del Tavolo della trasparenza dedicato proprio al futuro delle attività petrolifere in Val d’Agri. “A quattro anni dalla firma del Patto di sito sul comprensorio petrolifero – ha detto – è stato ripreso il confronto con i rappresentanti delle compagnie e delle parti sociali sullo sviluppo delle attività petrolifere nella fase della transizione energetica e sui temi della salvaguardia occupazionale, ma anche della tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini della zona. Bisogna sforzarsi di avere sempre uno sguardo doppio, uno che guarda all’oggi e uno che guarda al domani. Per il presente ci sono vertenze che riguardano l’indotto che vanno affrontate per non perdere nemmeno un posto di lavoro. Penso alla Maersk, di cui abbiamo parlato al Tavolo della Trasparenza. Ma non solo. Tutto il comparto dell’indotto richiede un attento monitoraggio”.

Tra gli strumenti indicati dall’assessore in questa nuova fase un aggiornamento del Contratto di Sito Val d’Agri che “a distanza di anni presenta non pochi limiti. È questo – ha detto – un metodo che superando la concertazione formale intendiamo riproporre nel rinnovato confronto con tutti i grandi player presenti in Basilicata, tra cui Stellantis, Hitachi, Barilla, Ferrero, chiamando non solo Total ed Eni ad investire in quelli che abbiamo chiamato ‘progetti non oil’ ma il mondo imprenditoriale nel suo complesso e a sostenere la programmazione di infrastrutture, attività produttive per superare i troppi gap che ci dividono dal centro-nord e creare occupazione qualificata e stabile rivolta principalmente ai nostri giovani laureati e professionalizzati.

Sono proprio i progetti non oil che possono rappresentare il banco di prova su come affrontare il dopo petrolio. Per quanto riguarda i progetti non oil in quota Eni, previsti dal “Nuovo Protocollo d’Intenti della Concessione Val d’Agri”, proseguono secondo un cronoprogramma che varia a seconda dello stato di avanzamento dei progetti stessi, in costante dialogo con la Regione Basilicata.

Cupparo, inoltre, ha annunciato un tavolo ad hoc sull’avanzamento dei progetti non oil e confermato la proposta: “Se le società petrolifere non ce la facessero a gestire e portare avanti progetti e programmi di spesa trasferiscano alla Regione le risorse finanziarie destinate. Naturalmente non intendiamo gestirle noi ma – ha detto – predisporre Avvisi Pubblici a favore dell’imprenditoria prima di tutto regionale e poi nazionale”.

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