Fare “sintesi” tra le problematiche del passato e l’inizio di un nuovo ciclo di industrializzazione
Il nuovo programma per la reindustrializzazione della Valbasento deve necessariamente considerare le azioni mirate al consolidamento del tessuto produttivo esistente e alla promozione di nuovi progetti che prevedono investimenti in ricerca e innovazione, con particolare riferimento, per esempio, ai settori strategici ecosostenibili, dell’energia, della logistica. E’ la prospettiva da cui parte la Conferenza voluta dal governo regionale con i sindacati, le associazioni degli imprenditori, i sindaci, gli amministratori e gli esponenti delle Istituzioni, per affrontare le criticità ma anche per analizzare le prospettive di rilancio della Valbasento, una delle aree industriali più segnate dalla crisi.
Il confronto, che si apre oggi a Potenza con la partecipazione del presidente della Regione Vito De Filippo, nonché degli assessori al Lavoro, alle Attività Produttive, all’Ambiente, Vincenzo Viti, Marcello Pittella, Vilma Mazzocco, insieme ai responsabili degli enti ed agenzie che operano sul territorio, continuerà con una serie di incontri, il momento conclusivo in Valbasento, per mettere a punto una proposta chiara sulla tempistica e sulle risorse necessarie a sostenerla.
Senza trascurare i settori industriali tradizionali, che devono essere in ogni caso sostenuti e incentivati, una possibilità connessa alla ripresa produttiva della Valle, ma anche di altri ambiti industriali della regione, potrebbe legarsi alle produzioni innovative nel settore della chimica verde, attraverso una gamma di azioni che puntino all’incubazione e allo sviluppo di iniziative ad elevato valore strategico. Si tratta di favorire lo sviluppo di progetti dimostrativi mediante la realizzazione di modelli e tecnologie pilota riconducibili all’avvio del biocluster nei bandi europei e del Miur, alla nascita di start up, allo sviluppo di progetti industriali sulle bioraffinerie attraverso un Patto di sistema tra industria e agricoltura. Un risultato da ottenere incentivando l’adesione di impresa e costruendo le professionalità richieste attraverso un dialogo con l’Università per lo sviluppo di specifici profili professionali.
In aggiunta, per le attività industriali del settore è possibile promuovere “Vantaggi localizzativi”, intesi come riconoscimento di idonei meccanismi di premialità ai fini della formazione delle graduatorie dei futuri bandi regionali di manifestazione di interesse, e incentivare gli investimenti attraverso l’attuazione di nuovi strumenti agevolativi, quali i Contratti di Sviluppo a regia regionale introdotti dalla legge regionale n. 20/2012.
In ogni caso, la Valle del Basento presenta aree produttive attrezzate pronte ad ospitare nuovi insediamenti industriali che puntino allo sviluppo di iniziative ad elevato valore strategico. Inoltre, ad agosto il Cipe ha messo a disposizione circa 22 milioni di euro che consentiranno di concludere il processo di bonifica e di recuperare i siti sia dal punto di vista ambientale che produttivo, continuando le attività di messa in sicurezza della falda, la caratterizzazione delle acque superficiali e dei sedimenti e la bonifica delle aree pubbliche, dell’area fluviale e della falda.
Le criticità dell’area e i suoi punti di forza sono racchiusi in un Report, curato dalle Direzioni Generali dei Dipartimenti interessati, che analizza in particolare i temi oggetto del confronto: investimenti, ammortizzatori sociali, bonifica, sicurezza e tutela ambientale, infrastrutture e servizi. Una serie di spunti per un progetto di rilancio da sviluppare, individuando le nuove possibili linee di impresa in grado di recuperare le culture industriali che hanno caratterizzato la Valbasento e richiamare l’interesse del mondo produttivo.
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