Alsia in Podcast, online la nuova puntata

Sotto i riflettori le attività dell’Area Ricerca, Formazione e Servizi Avanzati che hanno portato alla creazione della prima collezione in vitro di germoplasma lucano di vite. Un risultato importante per il miglioramento genetico dei vitigni dell’Aglianico e del Primitivo.

Online una nuova puntata di Alsia Porte Aperte in Podcast. Sotto i riflettori le attività dell’Area Ricerca, Formazione e Servizi Avanzati dell’Alsia che hanno portato alla creazione della prima collezione in vitro di germoplasma lucano di vite. Questa raccolta comprende diversi cloni dei vitigni Aglianico del Vulture, Primitivo, Aleatico, Asprinio di Ruoti, Merlot e Greco Bianco. Un risultato importante, che ha posto le basi per le successive ricerche dell’AlsiaA nei progetti INVINIVERITAS e RESO, dedicati allo sviluppo di tecniche di manipolazione in vitro per il miglioramento genetico dei vitigni dell’Aglianico e del Primitivo.

Fra le tecniche di manipolazione in vitro della vite rivestono particolare interesse applicativo quelle che consentono la rigenerazione a partire da cellule somatiche. Con queste tecniche è possibile ottenere dei cloni della pianta madre partendo da porzioni di tessuti somatici, quali le foglie, i fiori o le radici. Se si pone un bocciolo fiorale, ad uno specifico stadio di sviluppo, su opportuni substrati di crescita si ottiene un callo embriogenico, cioè un aggregato di cellule vegetali indifferenziate in continua moltiplicazione. In seguito ad un ulteriore cambio del substrato nutritivo, le cellule del callo embriogenico possono essere indotte a formare gli embrioni somatici. Gli embrioni somatici si possono definire piantine in miniatura e si differenziano dagli embrioni sessuali, presenti nei semi di una pianta, perché sono derivati da una cellula somatica e non dalla fusione di due gameti e, dal punto di vista genetico, sono perfettamente identici alla pianta madre dalla quale è stato prelevato il boccio fiorale.

L’importanza applicativa di questa tecnica di rigenerazione, denominata embriogenesi somatica, risiede nel fatto che essa consente l’utilizzo delle recenti metodologie di mutagenesi enzimatica del Dna, come la Crispr/Cas9.

Con la mutagenesi enzimatica Crispr/Cas9 è possibile modificare in maniera puntuale e programmata geni portatori di caratteri indesiderati, quali la suscettibilità alle malattie fungine, lasciando inalterato il Dna dei geni alla base dei caratteri di tipicità di una specifica cultivar e quindi fondamentali per il mantenimento dei tratti di unicità dei vini prodotti. In questo modo, sarà possibile, ad esempio, selezionare un nuovo clone di Aglianico identico a quello tradizionalmente impiegato per la produzione del vino Aglianico del Vulture Superiore DogcOCG, ma caratterizzato da una maggiore tolleranza all’oidio della vite, una pericolosa malattia fungina, per il contenimento della quale è necessario ricorrere a numerosi trattamenti fitosanitari.

L’integrazione tra manipolazione in vitro e mutagenesi enzimatica, sviluppata nei laboratori Alsia, rappresenta un grande passo avanti nel miglioramento genetico dei vitigni della Basilicata, come Aglianico, Primitivo e Greco Bianco. Un contributo fondamentale per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici, dalle nuove malattie e dalla crescente competizione nei mercati globali.

Il servizio di caratterizzazione genetica, oltre che a supporto istituzionale, può essere richiesto dagli operatori interessati al miglioramento genetico e/o risanamento da fitopatie aderendo all’avviso pubblico a sportello FitoConsult 2025, pubblicato sul sito alsia.it.

È possibile ascoltare il Podcast sui canali digitali dell’Alsia.

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