“Il ricorso alla Corte Costituzionale non esaurisce la nostra azione. non accetteremo che gli alluvionati lucani vengano abbandonati e non accetteremo che un pezzo d’Italia venga discriminata”
Il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, prenderà parte domani ai lavori della VIII Commissione della Camera dei Deputati per rappresentare le ragioni dei territori lucani gravemente colpiti dall’alluvione dello scorso inizio marzo per i quali il Governo nazionale ancora non ha stanziato un solo euro, chiedendo alla Regione di aumentare le proprie tasse e le accise sui carburanti.
L’audizione del presidente De Filippo è stata disposta nell’ambito della discussione sulla proposta di risoluzione presentata dal deputato lucano Salvatore Margiotta che “impegna il Governo:ad assumere le necessarie iniziative di competenze per reperire le risorse per sostenere la regione Basilicata e le altre, regioni citate in premessa, impegnate a fronteggiare le disastrose conseguenze delle calamità naturali avvenute tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo del corrente anno; a valutare l'opportunità di assumere un'iniziativa di modifica della norma del Milleproroghe, onde evitare che i cittadini di alcune regioni, già duramente colpiti dagli eventi naturali, siano discriminati rispetto ad altri cittadini ugualmente sfortunati, dovendo sopportare, oltre al danno subito, anche l'onere degli interventi d'emergenza a cura delle regioni interessate”.
“Contro quella norma – spiega il presidente De Filippo – la Regione Basilicata ha già presentato ricorso alla Corte Costituzionale ritenendola iniqua e contraria ai principi fondativi della nostra Repubblica, ma la nostra scelta di appellarci ai giudici della Consulta non vuol dire aver delegato tutta la vicenda alla sfera giudiziaria. Il nostro lavoro va avanti principalmente per via politica, certi una norma che vuole che chi è danneggiato si aumenti le tasse per pagare i propri danni e che porterebbe la regione che fornisce la quasi totalità del petrolio estratto in Italia ad avere i prezzi dei carburanti più alti del Paese sia assurda in modo talmente palese da non poter essere oggetto di differenti contrapposizioni politiche. L’unica ragione che potrebbe portare a non accorgersi di questo è quella di una discriminazione territoriale, un germe che è pur presente nel nostro Paese, ma che non posso ritenere maggioritario. Per questo l’azione della Basilicata va avanti senza clamori ma senza sosta con due certezze: non accetteremo che gli alluvionati lucani vengano abbandonati e non accetteremo che un pezzo d’Italia venga discriminata. E su questo confido di trovare ascolto in commissione, al di là delle posizioni politiche”.