Sono le imprese agricole il motore dell'occupazione al Sud
“L'agricoltura crea occupazione. E’ una sorpresa, almeno per la gran parte degli osservatori. Il comparto che all'interno del sistema economico da sempre ha sofferto dell'immagine più forte di arretratezza e declino, sembra guadagnare consensi, anche se di problemi ce ne sono ancora tanti”. Lo afferma l’assessore all’Agricoltura Vilma Mazzocco commentando il rapporto Svimez, con particolare riguardo ai dati sull’economia dei campi.
“Il 2011 – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Vilma Mazzocco – è il primo anno che a livello nazionale non si ha il decreto della presidenza del consiglio dei ministri sull’agricoltura, il che vuol dire che questo settore non beneficia di risorse nazionali collegate a funzioni pubbliche e delegate, relative ad esempio ai controlli funzionali sulle attitudini produttive delle razze di interesse zootecnico, mettendo a rischio la sopravvivenza della selezione genetica nazionale. Mancano, inoltre, efficaci politiche agro-alimentari che collegano il mondo della produzione agricola con il mondo della trasformazione. Eppure il Sud vanta una storia importante di industria conserviera”.
“Dal recente rapporto Svimez – spiega Mazzocco – emerge che sono le imprese agricole il motore dell'occupazione al Sud. Diminuiscono, infatti, gli addetti nel settore industriale e nei servizi e aumentano in agricoltura (+8100 unità). Insomma, un’agricoltura che si presenta in controtendenza rispetto al trend generale dell’economia. A livello regionale tira la Basilicata, con un valore aggiunto del +5,4%. Nella nostra regione bene il settore dell’ortofrutta nelle aree irrigue ad agricoltura intensiva, dove c’è stata una crescita dell’occupazione di manodopera specializzata. Pensiamo ad esempio alle colture di fragole o di nettarine: nel 2010 si è registrato un aumento del personale dedicato alla lavorazione e al confezionamento. Questo a riprova dell’importanza di investire sul sistema di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, sul marketing territoriale e di prodotto. Negli altri settori agricoli, soprattutto nelle aree interne, le criticità continuano a persistere, dovute alla diminuzione delle superfici, agli indebitamenti aziendali e a calamità naturali”.
“L'analisi dei dati del rapporto Svimez – conclude l’assessore – ci presenta dunque un'agricoltura che si innova, razionalizza le proprie strutture aziendali e tende al contenimento dei costi ma che non riesce a far fronte da sola alle emergenze climatiche e fitosanitarie. Ci stiamo impegnando affinché si attuino politiche di sviluppo che favoriscano i rapporti di filiera, il rinnovamento delle imprese, certi che il comparto agricolo possa essere una vera opportunità per il rilancio della nostra regione, soprattutto in questo periodo di profonda crisi economica dove la crescente disoccupazione giovanile dilaga e la diaspora dei giovani dal sud verso il nord aumenta a ritmo incalzante”.
bas 03