A Marconia “Un ciclamino per DeaXsempre”

Il 31 ottobre e il primo novembre, in piazza Elettra, sarà possibile acquistare "Un ciclamino per DeaXsempre", iniziativa solidale a sostegno della missione dell'associazione fondata da Mirna Mastronardi, mamma di Dea, la quindicenne che il 4 ottobre 2024 si è tolta la vita

Il 31 ottobre e il primo novembre, in piazza Elettra a Marconia di Pisticci, sarà possibile acquistare “Un ciclamino per DeaXsempre”, iniziativa solidale a sostegno della missione dell’associazione fondata da Mirna Mastronardi, mamma di Dea, la quindicenne che il 4 ottobre 2024 si è tolta la vita.

“Nel baratro spalancato dall’assenza della mia unica figlia e ragione di vita, ho dovuto trovare un senso al mio restare qui, senza di lei – ha raccontato Mirna in una intervista all’ANSA -. Con chi l’ha amata e l’amerà per sempre abbiamo creato un’associazione che porta il suo nome, con la volontà di cercare altre e altri ‘Dea” che potremmo avere accanto senza saperlo, ragazzi che vivono lo stesso disagio subdolo e silenzioso che ci ha portato via il sorriso di mia figlia”. L’associazione, nata con l’obiettivo di dare voce e aiuto ai giovani che vivono un disagio spesso invisibile, in meno di un anno di attività ha portato la propria voce a Palazzo Chigi e alla Camera dei Deputati, dove sono in discussione quattro proposte di legge dedicate alla prevenzione del disagio giovanile. Attraverso incontri, testimonianze e progetti educativi nelle scuole di tutta Italia, l’associazione aiuta i ragazzi a parlare, a condividere, a chiedere aiuto, per far capire che nessun dolore deve restare in silenzio.

Sensibilizzare sul disagio adolescenziale e sulla prevenzione del suicidio è la missione che guida Mirna e gli associati, impegnati per evitare che il web oscuro risucchi altre giovani vite. “Porto dentro di me le storie di chi incontro, le loro confessioni e i loro abbracci, come anche il ricordo di quei sorrisi capaci di scaldarmi il cuore – aggiunge -. Ognuno dei ragazzi che incontro porta con sé una storia particolare: figli di immigrati che con sacrificio riescono a farli studiare, giovani pieni di talento ma provenienti da famiglie umili che non possono permettersi il ‘lusso’ di un viaggio d’istruzione, o ragazzi brillanti che non hanno il coraggio di confessare ai genitori la loro passione per la musica. Ho ascoltato storie, asciugato lacrime, accarezzato fragilità. In ognuno di loro ritrovo Dea: le sue insicurezze, ma anche la sua intelligenza brillante e quel luccichio negli occhi che mi commuove”.

Da qui l’auspicio di fare rete tra istituzioni, scuola e mondo dell’associazionismo, per offrire un aiuto concreto ai giovani. “Da soli non possiamo nulla e non abbiamo certo la pretesa di cambiare il mondo – sottolinea -. Continueremo a essere al fianco delle istituzioni e del mondo della scuola per dare il nostro contributo concreto, continuando a sensibilizzare, a richiamare l’attenzione sul tema, a formulare proposte e a proseguire nel nostro cammino, che mira a raggiungere ogni ragazzo, uno per uno. Siamo l’esatto contrario del virtuale, dei veri e propri ‘boomer’. Ci piace guardarli negli occhi, parlare con loro e soprattutto metterci in ascolto. Dea non ci ha consentito di aiutarla, ma ci ha lasciato una missione, che è diventata il senso del mio e del nostro essere qui, in questo mondo complicato: scendere in campo dalla parte dei ragazzi più sensibili, quei bellissimi adolescenti della cui meravigliosa unicità siamo fieri”.

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