“Nel tratto più settentrionale della costa tra il fiume Bradano e Metaponto Lido è ipotizzabile che nei prossimi anni si registrerà la più preoccupante crisi regressiva della spiaggia. Non è credibile sperare in una naturale inversione di tendenza, con significativi recuperi volumetrici della spiaggia emersa e dei fondali come avveniva nel primo cinquantennio del secolo scorso”.
E’ questa una delle principali conclusioni a cui giunge l’analisi metomarina contenuta nella relazione generale sugli interventi di mitigazione del fenomeno di erosione dell’arco costiero del Metapontino.
Il lavoro è stato redatto, per il Dipartimento Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata, dal prof. Michele Greco e dall’ing. Giovanni Martino del Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell’Ambiente, dell’Università degli studi della Basilicata.
L’analisi, che approfondisce gli aspetti idraulici marittimi del paraggio jonico-lucano, è propedeutica alla definizione degli interventi strutturali di mitigazione del fenomeno di erosione dell’arco costiero del metapontino contenuto nella stessa relazione presentata dai ricercatori dell’Università lucana.
“L’erosione costiera che negli ultimi anni sta interessando la costa jonica lucana, e in particolare il litorale di Metaponto – si legge nella relazione- costituisce, nei fatti, un problema complesso che interessa un’area storicamente caratterizzata da elevatissima dinamicità indotta da una profonda interazione tra le componenti del moto ondoso e la conformazione morfologica e sedimentologica della costa stessa. Gli apporti solidi risentono inevitabilmente del sistema di regolamentazione e regimazione dei corsi d’acqua sfocianti”. La relazione contiene anche un rapido excursus degli aspetti costieri di carattere generale e sintetizza i risultati ottenuti durante lo svolgimento di varie attività di studio ed indagine commissionate dalla Regione Basilicata nell’ultimo decennio. Le varie attività di ricerca e studio, prodotte dalla Regione Basilicata, che hanno interessato prevalentemente ambiti tecnico-scientifici concernenti il monitoraggio geologico, sedimentologico e oceanografico mediante analisi delle condizioni meteo climatiche del tratto d’interesse. Per la valutazione degli interventi strutturali da prevedere per un’azione di protezione costiera dell’area in esame – concludono Greco e Martino- bisogna intrecciare questi dati, ai risultati di ampio rilievo scientifico ottenuti in sede di caratterizzazione geologica e sedimentologica, sia a mare sia a terra, raccolti nell’intero arco costiero del metapontino”.
fio