Mollica: territorio non può essere ulteriormente depauperato

Il Vice presidente del Consiglio regionale denuncia la scarsa attenzione dimostrata nei confronti della Basilicata anche con “ il non riconoscimento dell’importante ruolo svolto con la fornitura di notevoli risorse all’intero Paese”

&ldquo;Il territorio non pu&ograve; esere ulteriormente depauperato&rdquo;. E&rsquo; quanto ha dichiarato il consigliere regionale, Francesco Mollica, nel corso dell&rsquo;intervento, in Consiglio regionale, sulla questione della chiusura del tribunale di Melfi.<br /><br />&ldquo;La chiusura del tribunale &ndash; ha continuato – ed il continuo impoverimento del territorio, gi&agrave; privato di importanti servizi nel settore sanitario, danneggia i cittadini che, per accedere alla giustizia, subiranno ulteriori costi e ritardi per vedere tutelate le proprie ragioni ed i propri diritti. Il discorso non deve limitarsi all&rsquo;aspetto penale della giustizia che gi&agrave; da solo potrebbe bastare, essendo il territorio del Vulture – Melfese, per la vicinanza alla Puglia, facile terreno per infiltrazioni della criminalit&agrave; organizzata, ma occorre tener conto della presenza a San Nicola di Melfi di un importante polo industriale, quale appunto l&rsquo;insediamento Fiat, che da solo attiva una serie di problematiche nella materia del lavoro.&nbsp;L&rsquo;aspetto che maggiormente stupisce e diviene stabilizzante &ndash; ha aggiunto Mollica – nella gestione delle proroghe e delle tutele concesse ad altri tribunali, in altre regioni, &egrave; il non riconoscimento alla nostra regione dell&rsquo;importante ruolo svolto sul piano dei contributi che vengono forniti all&rsquo;intero Paese. Il riferimento ovviamente &egrave; alle risorse che la nostra Regione mette a disposizione dell&rsquo;intera nazione, dall&rsquo;acqua al petrolio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sembra, inoltre, che solo chi urla viene ascoltato ed ha ragione, mentre i toni ed i modi pacati ed educati, che, da sempre, caratterizzano i modi di agire del popolo lucano, non vengano ascoltati. E&rsquo; giunto allora il momento &ndash; ha affermato Mollica – di fare sentire la nostra voce, e bene hanno fatto a Melfi a bloccare il trasferimento dei fascicoli, occorre porre in essere azioni eclatanti, anche se deve essere chiaro che l&rsquo;azione a difesa del tribunale di Melfi non &egrave; diretta a contrastare la difesa di altri presidi regionali ma &egrave; mirata a garantire la giustizia a quel territorio. Il mio impegno e l&rsquo;opera in difesa del tribunale di Melfi – ricorda il consigliere – non iniziano oggi, n&eacute; si limitano alla proposizione, unitamente al consigliere Navazio e agli altri consiglieri, dell&rsquo;avvio della procedura del referendum abrogativo di cui oggi stiamo discutendo, ma risale all&rsquo;anno scorso con la presentazione di mozioni con cui si chiedeva alla Regione di stanziare risorse per garantire il mantenimento del tribunale di Melfi e con la presentazione, ad ottobre scorso, della proposta di legge di modifica dei criteri per la riforma delle circoscrizioni giudiziarie che, approvata all&rsquo;unanimit&agrave; dal questa assemblea, &egrave; rimasta lettera morta in Senato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;auspicio &ndash; ha concluso – &egrave; che si arrivi domani, con l&rsquo;unanimit&agrave; espressa dei consensi e le ragioni condivise, all&rsquo;incontro con il Ministro alla Giustizia con le delibere e gli atti pronti&rdquo;.<br /><br />&nbsp;&nbsp;

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