Il consigliere regionale del Pdl invita gli amministratori a chieder conto ai responsabili di quanto accaduto
“Per la regimentazione delle acque meteoriche superficiali, l’Anas chiude al traffico, senza alcun preavviso, l’uscita del raccordo Potenza-Ovest, canalizzando le autovetture all’interno della città e generando caos e disagi. Le cronache riportano la formazione di code fino a 15km e situazioni di emergenza risolte con notevoli difficoltà.
Poi, quando il tutto è risultato ingestibile, nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, il capo-comparto dell’Anas ha ordinato la revoca immediata dell’ordinanza che decretava l’inizio dei lavori”.
E’ quanto dichiara il consigliere regionale, Michele Napoli, del gruppo Pdl, per il quale “siamo al paradosso, e alla massima espressione di inefficienza, in quanto si decide di chiudere un tratto di transito autostradale, senza tenere minimamente conto dei volumi di traffico che in quelle ore interessano il raccordo, e senza tra l’altro considerare il periodo di contro-esodo estivo”.
“Il capo comparto dell’Anas – sottolinea il consigliere – deve aggiornare le tabelle sui flussi di traffico che un’arteria fondamentale come il raccordo autostradale Potenza-Sicignano quotidianamente sostiene.
Considerato che il tratto di autostrada interessato dai lavori è utilizzato anche per percorrenze brevi e di collegamento con le diverse uscite del capoluogo, sarebbe stato opportuno organizzare l’intervento di regimentazione delle acque con tempi e modi diversi.
Quanto accaduto evidenzia ingenuità e superficialità, nell’organizzazione e nella gestione di situazioni che vanno al di fuori dell’ordinario.
Bloccare una città nelle ore di punta, mettendo a serio rischio la sicurezza del transito e impedendo ai mezzi di soccorso di svolgere la loro funzione, è inammissibile”.
“Tutto ciò – conclude Napoli – non può essere superato dall’Anas con un comunicato alla stampa senza una presa d’atto delle proprie responsabilità e non può passare inosservato per i nostri amministratori che devono chiedere conto, ai responsabili, di quanto accaduto”.