Il consigliere Mpa: “ancora una volta la nostra ‘martoriata regione’ paga lo scotto del F.i.o. (Fondo investimenti e occupazione)”. “Chi si ricorda – chiede – del F.i.o.’88, ‘Sistemazione Basso Basento’, affidato alla Icla S.p.a. di Napoli?”
“La nostra regione paga il conto – dice Mollica – di errori consumati sulle spalle di cittadini – utenti in quanto ‘scelte scellerate’ operate oltre venti anni fa, hanno creato le condizioni di ‘disastro ambientale’ che è sotto gli occhi di tutti. Assistiamo impassibili ed impietriti allo spettacolo dello sfasciume prodotto da politiche a dir poco distratte e disattente. Lavori fatti male e lavori non fatti, come la pulizia dei canali di Bonifica che hanno fatto sì che la nostra Regione annegasse in un mare di acqua e fango. Ancora oggi la Regione deve farsi carico – continua Mollica – oltre che degli ingenti danni provocati dalle esondazioni e dalla furia delle piene del Basento, come di altri fiumi e torrenti anche di ‘danni richiesti dagli attori chr li hanno provocatii’ Chi si ricorda del F.I.O. 88 – ‘Sistemazione Basso Basento’ affidato alla Icla S.p.a. di Napoli? La stessa società – sottolinea Mollica – delle incompiute Nerico – Baragiano. Chi si ricorda dell’intervento dei rappresentanti della Comunità europea che censurarono ‘l’affidamento disinvolto’ alla suddetta società Icla?”.
“Ancora oggi si discute dei danni richiesti dalla Icla per la rescissione anticipata del contratto. E’ in atto un arbitrato milionario – ricorda il consigliere Mpa – che la Regione dovrebbe pagare a chi ha provocato e provoca danni ingentissimi alla comunità lucana ed altri si affacceranno dai Consorzi di Bonifica. Per i primi, l’intervento di messa in sicurezza del fiume Basento si tradusse nella scellerata cementificazione dell’alveo, realizzando un ‘canale di scolo’ in cemento, eliminando anse ed aree di spegnimento della velocità del corso d’acqua. Dalla rinaturazione si è passati alla cementificazione. E’ per tale ragione – sostiene Mollica – che ‘ciclicamente’ si è assistito o si assiste alle esondazioni con danni alle aziende agricole ed industriali, alle vie di collegamento con i centri abitati a monte dei fiumi. Ora prendiamo atto, finalmente, che la furia del corso ‘dormiente’ del Basento e degli altri fiumi ‘spezza’ il territorio regionale in più parti, frantumando quel minimo di coesione ed interazione sociale che, a fatica, tiene in vita una regione in coma. Questo è il F.i.o. che abbiamo pagato e che dobbiamo ancora, perennemente ed assurdamente pagare?”.
“Regione isola felice – aggiunge Mollica – ed è vero, il Palazzo è di fatto diventato un’isola nel mare di acqua e fango che da Nord a Sud lo circonda. Isolati a Nord con l’annosa storia del Ponte di Picerno e di tutti i viadotti da consolidare in direzione Sicignano, Isolati a Sud per i crolli strutturali, le esondazioni ed il fango che invade le arterie e ‘copre le coscienze’ di chi dovrebbe svegliarsi dal torpore indotto dal Palazzo circondato dal fango che lo sta sommergendo. Così come i Consorzi di Bonifica che sembrano ‘il pozzo di San Patrizio’ nello sperperare denaro pubblico e privato degli agricoltori non riescono a manutentare a livello ordinario nemmeno i canali di scolo per far defluire l’acqua. E’ giusto che si paghi il F.i.o. – conclude Mollica – e l’inefficienza dei Consorzi di Bonifica?”.