Sanità, Pardi (Fnp Cisl): pesanti ritardi per visite

“E’ intollerabile continuare a registrare pesantissimi ritardi nelle liste di attesa, nelle strutture sanitarie lucane, lontani anni luce dai tempi previsti dall’accordo Stato-Regioni. Occorre seriamente riflettere per non perdere ulteriore terreno rispetto alla qualità del servizio e all’emigrazione sanitaria”.
E’ questo il commento di Vincenzo Pardi, segretario generale dei pensionati Cisl lucani, dopo aver riscontrato per l’ennesima volta i “picchi” negativi delle liste di attesa nelle strutture sanitarie di Potenza (Ospedale San Carlo e Poliambulatorio), Venosa, Melfi, Rionero e Matera, nell’ambito del monitoraggio ciclico che l’organizzazione effettua anche in risposta alle sollecitazioni degli iscritti.

I dati – spiega la nota della Fnp Cisl – sono emblematici: fino a 190 giorni di attesa per una visita cardiologica, fino a 240 per un eco-doppler cardiaco, 129 per una prova da sforzo su pedana mobile, 180 per una visita reumatologica, 185 giorni per una risonanza (total body).

“Ripetiamo questa indagine ciclicamente non per motivi scandalistici, ma per vedere l’effettivo stato dell’arte della nostra sanità, che pure presenta alcune eccellenze e si connota per la presenza di personale altamente qualificato – spiega Pardi -. Purtroppo, però, constatiamo il peggioramento continuo di qualità e tempi certi sulle cure, che dovrebbero essere un diritto e invece rappresentano un traguardo lontanissimo per i lucani. A fronte dell’invecchiamento della popolazione e della maggiore consapevolezza culturale degli utenti sulla necessità di monitorare più che in passato la loro salute, i disservizi aumentano. All’allungamento delle liste di attesa pubbliche, inoltre, corrisponde un aumento delle richieste di prestazioni private. Ma un pensionato al minimo, come molti in regione, non ha le risorse per farsi curare in maniera privatistica. E’ ora che il Dipartimento Sanitario della Regione affronti seriamente la questione, cercando le motivazioni del disservizio e dandosi nuovi codici per il rispetto dei pazienti”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su: