Questa mattina l’assessore regionale alla Salute, alle Politiche della Persona e al Pnrr della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, ha partecipato a Matera agli Stati Generali della Cultura 2025, nell’ambito del panel “Territori connessi: welfare culturale e coesione”. Nel suo intervento, Latronico ha illustrato il quadro di partenza della Basilicata, caratterizzata da un sistema di piccoli comuni diffusi e una delle densità abitative più basse d’Italia richiamando l’impegno del governo regionale per mitigare le fragilità e le diseguaglianze.
L’assessore ha sottolineato la necessità di politiche adattive, inclusive e connettive: «Il protagonismo delle reti materiali e immateriali rappresenta la missione del prossimo futuro. Reti tra comunità, tra persone, tra istituzioni: questa è la vera infrastruttura sociale di cui la Basilicata ha bisogno per garantire coesione e qualità della vita». Latronico ha evidenziato il ruolo strategico del welfare culturale, definendolo «uno strumento innovativo di cura, partecipazione e benessere, capace di unire crescita, cultura e salute attraverso processi condivisi».
«Le pratiche di welfare culturale – ha dichiarato – dimostrano che la cultura non è un accessorio, ma un fattore che migliora il benessere della popolazione, riduce i costi sociali, rende i territori più attrattivi e rafforza le comunità. Cultura e creatività non aiutano solo chi vive fragilità specifiche, ma migliorano la qualità della vita di tutti, rispondendo al crescente bisogno di partecipazione culturale delle persone».
Nel corso dell’intervento, Latronico ha ricordato che la Basilicata ha già avviato numerosi percorsi di rete attraverso: interventi nei borghi e nei centri storici con fondi Pnrr, Fondi regionali e FSC; valorizzazione dei patrimoni immateriali e dei cammini; piani integrati della cultura in forma associata tra comuni; iniziative diffuse del mondo dell’associazionismo e del terzo settore; nuove opportunità come il Bando Fondazione Carical 2025.
Guardando al futuro, l’assessore Latronico ha sottolineato la necessità di una pianificazione più integrata e strutturale: «I processi di rigenerazione urbana e territoriale devono incorporare con forza la dimensione sociale. Non basta riqualificare i luoghi, occorre fortificare le comunità. Per questo serve uno strumento regionale capace di tenere insieme benessere e welfare culturale, oggi frammentati tra programmi diversi». In quest’ottica, Latronico ha richiamato il lavoro in corso sul Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali, in coerenza con il Piano nazionale 2024-2026 e in parallelo alla redazione del nuovo Piano sanitario regionale. «Il Piano sociale – ha affermato – non è un adempimento formale, ma una visione: mettere al centro le persone e le loro fragilità, rendendo i servizi più accessibili, più coordinati e più efficaci». In chiusura, l’assessore ha ribadito l’importanza del lavoro in corso nella Conferenza Stato-Regioni per il riconoscimento formale del welfare culturale come Prescrizione sociale, un passaggio decisivo per valorizzare il settore anche sul piano occupazionale e per rafforzare i legami comunitari e i processi partecipativi.