Vulture, Leggieri: preferisco il giornalismo che verifica i fatti

Il consigliere regionale del M5s: “Su Monte Crugname e Parco del Vulture o si tace o si strumentalizza”

“Friedrich Nietzsche diceva che ‘Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina’. Le mie passeggiate alle pendici del Vulture mi hanno insegnato che la Terra va difesa da ogni scempio che l’essere umano potrebbe perpetuare a suo danno. La bellezza del Vulture non è solo nella sua ricchezza naturalistica, ma anche nella sua storia antica e recente. Il Vulture, però, è solo uno dei tantissimi e inestimabili patrimoni naturalistici della Basilicata”.

Sono le considerazioni del consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri.

“Non è il sottoscritto – continua – che deve raccontare quanto la nostra amata terra lucana può donare all’uomo in bellezza; questa, infatti, è sotto gli occhi di tutti o almeno, di chi riesce a guardare al di là dei suoi egoistici interessi o di visioni deturpate esclusivamente dal mero profitto. Proprio rispetto agli interessi di qualcuno che mi tocca replicare sperando di trovare ospitalità su tutte le testate giornalistiche regionali. Per fare questo bisogna, però, fare alcuni passi indietro. Sono di pochissimi giorni fa alcune mie dichiarazioni in merito al redigendo Piano Paesaggistico Regionale e, più nello specifico, all’Ager Venusinus. Ho rilevato quanto la nostra amata terra fosse oggetto di morbose attenzioni da parte di alcuni imprenditori dell’eolico, del cemento e del petrolio. Attenzioni che hanno provocato scempi ambientali, smembramento delle nostre comunità, depauperamento sociale ed economico. Cosa hanno prodotto – è il quesito di Leggieri – 1409 impianti eolici in Basilicata? Ricchezza per la comunità o solo profitto per alcuni? La risposta – afferma – appare fin troppo semplice. In verità si è sempre saputo, anche se pochi hanno il coraggio di ammetterlo: alcuni interessi, volti al mero profitto sono forti, ma gran parte di questa forza deriva dagli altri, da quelli che la sostengono.  Il sostegno in questo caso proviene da una certa informazione che potrebbe andare più a fondo rispetto ad alcune questioni, non essere fuorviante e vicina a certi interessi. Un giornalismo che consuma poche paia di scarpe, ma molti rivestimenti di poltrona. Un giornalismo a puntate che spia sempre dal buco della serratura e che, sinceramente, non prediligo, come tante volte ho avuto modo di dire”.

“Il sottoscritto – dice Leggieri – viene addirittura associato alla maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale e vicino all’assessore, Gianni Rosa. Nulla di più miope e, appunto, fuorviante. Cosa mi viene contestato? La giusta spinta politica volta a dotare la Basilicata di un Piano Paesaggistico Regionale. Le critiche mirano a destabilizzare il lavoro svolto dal Comitato Tecnico Paritetico, partendo dalla vicenda Monte Crugrame per giungere infine all’Ager Venusinus. La vicenda monte Crugrame – ricorda il consigliere del M5s – era balzata all’onore delle cronache dopo che la Soprintendenza archeologia, bella arti e paesaggio della Basilicata aveva espresso parere favorevole ma con prescrizioni (D.D. n.23 del 27/04/2020), alla coltivazione di una cava di quarzareniti proprio in località monte Crugrame in agro di Melfi. Lo scalpore mediatico derivò dall’improbabile valutazione fatta dalla Soprintendenza che di fatto valutava positivamente la coltivazione di una cava proprio alle pendici del Monte Vulture e all’interno del Parco Naturale Regionale del Vulture (e sue aree contigue). Subito – sottolinea Leggieri – il Movimento cinque  stelle Basilicata con i suoi portavoce regionali (il sottoscritto e l’altra portavoce vulturina, Carmela Carlucci) ha espresso forti perplessità in merito alla vicenda che ha indotto a presentare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da parte di molti cittadini di Melfi, desiderosi di difendere il loro territorio. Il ricorso è stato notificato alla Regione Basilicata, all’azienda desiderosa di investire su Monte Crugname ed alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata. Il ricorso straordinario annovera tra i ricorrenti anche le associazioni ‘Per la tutela dell’Ambiente e della Salute – Basilicata’ e ‘Liberiamo la Basilicata’. Tra le motivazioni del ricorso, venivano evidenziate le preoccupazioni della popolazione di Melfi, sia sul versante produttivo che su quello ambientale in merito alle scelte della Regione Basilicata e una serie di problemi relativi all'inquinamento da fonte rumorosa e ambientale. Per onor di cronaca, la Soprintendenza della Basilicata scelse, in data 4 settembre 2020, di sospendere il parere in via cautelativa”. 

“Appare, quindi, chiara – sostiene Leggieri – la posizione del sottoscritto e dell’intero M5s Basilicata da sempre attento alla difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Come si fa, quindi, ad affermare che ‘le stampelle di Rosa sono rette da Leggieri’, se il sottoscritto ha avuto a cuore la presentazione di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica sulla vicenda Monte Crugname? Ripeto: preferisco il giornalismo che verifica i fatti, li fa conoscere con imparzialità, che consuma le scarpe, che consulta le persone e tutte le parti interessate. Il giornalismo che non prende di mira le persone e avvia campagne mediatiche dalle quali, ovviamente, ci si difenderà in tutti i modi e in tutte le sedi. Il sottoscritto continuerà a camminare a testa alta per il Vulture, a differenza di altri che hanno bisogno di accompagnatori e cicisbei, senza bisogno di alcuna stampella. Auspico, anche, di essere utile per alcuni operatori dell’informazione desiderosi di conoscere i fatti nella loro interezza e profondità, di conoscere il Vulture e di staccarsi un po’ dalle loro consunte poltrone e dai loro sacchetti di pop corn”.

“In conclusione – aggiunge Leggieri – viene spontaneo richiamare un passaggio dell’ultimo libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, dove si racconta la vicenda di due ndranghetisti intercettati che valutavano di fare soldi affondando in mare barche piene di rifiuti. Di fronte al rigurgito di coscienza di uno dei due sul possibile impatto ambientale, l’altro replicò: ‘A noi che ce ne fotte, il bagno andiamo a farlo da qualche altra parte’. Io ho scelto, invece, di rimanere e vivere nel Vulture, tra la mia gente”.

 

 

 

    Condividi l'articolo su: