“I Disturbi del comportamento alimentare”: il tema della conferenza stampa tenutasi, questa mattina, presso la sede del Consiglio regionale, organizzata dai consiglieri Vizziello, Zullino e Baldassarre
Alla conferenza stampa indetta dai consiglieri regionali Giovanni Vizziello, Massimo Zullino e Vincenzo Baldassarre che si è tenuta questa mattina presso il Palazzo del Consiglio regionale della Basilicata sono intervenute Giovanna Di Pede, psichiatra e già responsabile dell’Unità Operativa per i Disturbi del Comportamento Alimentare dell’ “Ospedale Madonna delle Grazie” di Matera e Maria Teresa Muscillo, psicologa e presidente dell’“Associazione Alba Lucana”. Presente anche Rosaria Forestieri che ha portato la propria testimonianza, avendo vissuto la realtà della figlia, oggi diciottenne, che convive da tre anni, dal periodo del Covid, con disturbi del comportamento alimentare ed ancora oggi sta portando avanti il percorso di riequilibrio psico-fisico.
“I Disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 40 per cento dal 2019 ad oggi e occorre potenziare i servizi di cura. Soprattutto anoressia nervosa, bulimia nervosa e binge eating, assumono oggi la valenza di una vera e propria emergenza sanitaria di fronte alla quale non è più possibile tralasciare l’attuale carenza di prestazioni assistenziali, occorrendo implementare nuovi servizi sanitari attraverso i quali dare risposta alle crescenti esigenze di cura di quanti, soprattutto giovani, non possono essere lasciati soli al cospetto di sfide complesse e debilitanti”.
E’ quanto emerso nel corso dei lavori che hanno visto, anche, la presentazione della mozione su “Misure dirette a garantire nuovi servizi dedicati ai soggetti affetti dai Disturbi del Comportamento Alimentare”, mozione presentata ed approvata all’unanimità in Consiglio regionale. Con la mozione si impegna il Presidente della Giunta regionale “a rappresentare in sede di Conferenza Stato-Regioni e nelle altre sedi di confronto con il Governo la contrarietà per il mancato rifinanziamento, per l’anno in corso e nel successivo biennio, del ‘Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione’ istituito con legge n.234 del 30 dicembre 2021”.
Oltre “a reperire nel bilancio regionale le risorse finanziarie necessarie ad adeguare l’offerta assistenziale in tema di disturbi del comportamento alimentare alle esigenze di cura di quanti soffrono di questa patologia”, con la mozione si chiede di “prevedere la realizzazione nella città di Matera di una struttura residenziale/semiresidenziale in grado di erogare servizi dedicati, garantendo maggiore equità delle cure sull’intero territorio regionale e organizzando in collaborazione con le associazioni che si occupano di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione iniziative e campagne di comunicazione dirette a promuovere l’autostima, i corretti stili alimentari e l’importanza di una sana attività fisica, quali fattori in grado di prevenire i disturbi del comportamento alimentare”. “Rafforzare la formazione – recita inoltre la mozione – la formazione e l’aggiornamento periodico del personale sanitario operante all’interno delle strutture del sistema Emergenza/Urgenza regionale, nonché dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, al fine di favorire la diagnosi precoce e la cura efficace dei disturbi”.
Nel corso dei lavori, il consigliere Vizziello ha affermato che: “La domanda di cura da parte dei cittadini è molto chiara dal momento che i Disturbi del comportamento alimentare coinvolgono in Italia oltre 3 milioni e mezzo di persone, con un aumento dei casi del 40 per cento dal 2019 ad oggi, per effetto soprattutto della pandemia che ha notevolmente peggiorato la situazione ed ha abbassato l’età di esordio di queste patologie”.
“Il prolungato isolamento che abbiamo vissuto per effetto del Covid, ha probabilmente influito in maniera determinante sull’incremento dei casi di disturbi alimentari – ha sottolineato Vizziello – che, secondo l’analisi del Ministero della Salute, sono passati dai 680.569 casi del 2019 a 1.450.567 casi del 2022, numeri che pretendono misure strutturali di potenziamento dei servizi dal momento che in molte regioni italiane, tra cui la Basilicata, non vi è una rete una rete completa di assistenza”.
“Tempestività della diagnosi, continuità delle cure e un percorso di tipo psicologico che coinvolga anche le famiglie dei pazienti- ha sostenuto Vizziello – sono i must per superare i disturbi del comportamento alimentare, ma per garantire questo ai cittadini della nostra regione non possiamo affidarci ad una sola struttura regionale, il centro Gioia di Chiaromonte, che è una eccellenza del nostro sistema sanitario, ma non riesce a soddisfare la domanda di prestazioni proveniente dal territorio”.
“Per rispondere alla richiesta di aiuto che proviene da molte famiglie del materano – ha concluso Vizziello – noi prevediamo, come precisato nella mozione approvata in Consiglio regionale, l’istituzione nella città di Matera di una struttura di tipo residenziale dedicata alla cura dei Disturbi del comportamento alimentare, in grado di garantire cure appropriate e minori costi sociali per i cittadini della provincia di Matera”.
“In Italia, nel 2022, sono stati rilevati 3158 decessi con diagnosi correlate ai Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione – ha riferito il consigliere Zullino – numeri che fanno di queste patologie la seconda causa di morte in età giovanile, dopo gli incidenti stradali, e che ci impongono di non lesinare energie nell’azione di contrasto ad un fenomeno che costringe spesso le famiglie di quanti soffrono di questi disturbi ad un lungo e dispendioso peregrinare, alla ricerca delle cure più efficaci”.
“Quello che appare doveroso sottolineare – ha detto il vice presidente del Consiglio regionale, Baldassarre – è come il Pronto Soccorso sia spesso in Basilicata il primo punto di accesso di quanti soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, con la nostra regione che si colloca al secondo posto della classifica delle regioni italiane con più alto tasso di accesso in Pronto Soccorso per anoressia nervosa, un dato – ha spiegato – che, da un lato pretende un potenziamento della medicina del territorio, ma che dall’altro ci impone di rendere effettivo il famoso codice lilla, garantendo una presa in carico ottimale delle persone con disturbi del comportamento alimentare che si recano in pronto soccorso, attraverso la formazione del personale sanitario che opera nelle strutture del sistema Emergenza/Urgenza”.
“L’approccio multidisciplinare ai Disturbi del comportamento alimentare è la chiave di volta per risolvere queste patologie – ha esplicitato la dott.ssa Giovanna Di Pede – perché è fondamentale che il percorso di cura sia garantito da un team di specialisti (psichiatri, dietisti, nutrizionisti e psicologi) e si svolga in strutture tipologicamente diverse, in grado di assicurare la continuità delle cure. Purtroppo spesso accade che questa continuità assistenziale non viene assicurata per la mancanza di strutture sanitarie in grado di fornire assistenza ai pazienti nella fase post acuzie – ha aggiunto -con le famiglie dei pazienti lasciate in balia di se stesse dopo aver ricevuto un primo trattamento in Pronto soccorso o nell’ambulatorio dell’ospedale”.
“Purtroppo, a tutt’oggi, sussiste una notevole disinformazione con riguardo alle manifestazioni più frequenti dei Disturbi del comportamento alimentare – ha evidenziato Maria Teresa Muscillo – un gap di conoscenza che riguarda anche la nostra regione e che occorre colmare al più presto attraverso campagne di comunicazione promosse in collaborazione con le associazioni di riferimento ed in grado di promuovere l’autostima, i corretti stili alimentari e l’l’importanza di una sana attività fisica, quali fattori in grado di prevenire i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione”.