Vicenda Icla, Pagliuca: “Rispondere senza tentennamenti”

Il capogruppo del Pdl ha rivolto un’interrogazione al presidente De Filippo e all’assessore Mancasi per conoscere “ le motivazioni e la natura del contenzioso e l’iter che ha avuto nel corso degli anni”

“Siamo venuti a conoscenza dagli organi di stampa che la Regione Basilicata è stata pignorata della ‘modica somma’ di 16,2 milioni di euro in quanto soccombente in un contenzioso con la ICLA spa per dei lavori di sistemazione idraulica a difesa delle infrastrutture nel Basso Basento. Lavori risalenti addirittura ad un appalto previsto dalla giunta Azzarà nel 1988 e mai completati a causa di vicende giudiziarie che si sono trascinate per oltre 25 anni conclusesi con il fallimento della società campana, la sua liquidazione e, per ultimo, la richiesta di pignoramento per una rescissione di contratto da parte della Regione Basilicata avvenuta nel 2000”. E’ quanto afferma il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca secondo il quale “la vicenda assume i toni Kafkiani fino a raggiungere punte di grottesco. Dal 1989, quando si avviarono i lavori, fino alla rescissione contrattuale con opera incompleta e, nel mezzo, inchieste della procura della Repubblica di Matera a causa di una serie di violazioni delle norme di tutela del paesaggio e dell’ambiente lungo il maggiore fiume lucano con ripercussioni per l’area del Metapontino. Dalla ricostruzione giornalistica – aggiunge – sembra che mancasse addirittura il parere favorevole del Ministero per i Beni Culturali”.

“Si raggiunge addirittura la farsa a danno dei cittadini lucani – prosegue ancora il capogruppo del Pdl – con l’ipotesi che l’ingente risarcimento alla Icla dovrebbe arrivare dalle royalties destinate alla compensazione ambientale nell’area delle estrazioni petrolifere in Val d’Agri. Ossia essere tolte da soldi pubblici previsti per la tutela del diritto alla salute dei cittadini e la difesa dell’ambiente proprio, poi, in un momento delicato che tutta la Basilicata vive per i pericoli dell’inquinamento dal Vulture al Noci alla Val D’Agri”.

A parere del capogruppo dell’opposizione “la Giunta regionale deve immediatamente chiarire la veridicità di queste notizie, con trasparenza e senza tentativi di minimizzare la vicenda”. “Ho – dice – immediatamente inviato al Presidente del Consiglio Folino un’interrogazione urgente dove richiedo anche il dettaglio circa le motivazioni e la natura del contenzioso e nello specifico l’iter che ha avuto nel corso degli anni”. “Il presidente De Filippo e l’assessore Mancusi – conclude Pagliuca – devono spiegare quali possono essere le eventuali ricadute sugli interventi di compensazione ambientale che il citato pignoramento comporta e, sottolineo, rispondere ufficialmente come intendono reperire le risorse economiche da destinare agli interventi ambientali e, in questo caso, a quali capitoli di spesa verranno imputati”.

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