“Con la scheda dedicata all’epidemiologia geografica e alla sorveglianza sanitaria del progetto LucAS abbiamo uno strumento concreto per capire meglio lo stato di salute dei lucani, soprattutto di chi vive in aree più esposte a rischi ambientali. È un lavoro che unisce dati scientifici e partecipazione attiva delle persone, per affrontare con serietà e trasparenza il rapporto tra ambiente e salute.” Lo ha dichiarato oggi l’assessore regionale alla Salute Cosimo Latronico, intervenendo all’incontro pubblico “Epidemiologia geografica e sorveglianza sanitaria: un approccio partecipato e condiviso”, organizzato nell’ambito del progetto LucAS. “Il nostro obiettivo – ha spiegato Latronico – è tanto ambizioso quanto necessario: costruire un quadro aggiornato e reale della salute dei lucani, capendo se e quanto l’ambiente in cui viviamo incide sul nostro benessere. E vogliamo farlo insieme alle comunità, non calando nulla dall’alto”.
La scheda presentata oggi è una delle 20 che compongono il progetto LucAS, e punta a valutare la qualità ambientale, in particolare nelle aree più sensibili; analizzare l’esposizione della popolazione a sostanze inquinanti; approfondire le possibili relazioni tra fattori ambientali e patologie; misurare gli effetti delle bonifiche; costruire un sistema efficace e trasparente di comunicazione dei rischi.
Il progetto è destinato a raccontare, monitorare e migliorare nel tempo la salute delle persone, grazie anche a una rete di dati integrata con i principali sistemi nazionali, come il Sistema di Prevenzione Salute (SNPS), il Sistema Regionale (SRPS) e il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). Ma il cuore del progetto è la partecipazione attiva dei cittadini. “Non ci interessa solo raccogliere dati – ha detto l’assessore – ma vogliamo costruire un percorso insieme ai territori. Coinvolgere le persone significa dare loro voce, ascoltarle, renderle protagoniste delle politiche di salute pubblica”.
Tra gli obiettivi più concreti: coinvolgere attivamente i cittadini con iniziative di citizen science; costruire un profilo ambientale della Basilicata; valutare l’esposizione agli inquinanti anche con analisi biologiche; rafforzare la raccolta e l’analisi dei dati sanitari; stimare gli impatti sulla salute e comunicare in modo chiaro e accessibile; formare cittadini e operatori per una maggiore consapevolezza; offrire strumenti utili ai servizi sanitari per adattarsi meglio ai bisogni dei territori.
Il professor Annibale Biggeri ha presentato i primi dati raccolti che segnalano alcuni eccessi di mortalità e ospedalizzazione in determinate aree della Basilicata. “Si tratta di segnali che non vanno né minimizzati né strumentalizzati – ha chiarito Latronico – ma che devono essere approfonditi con rigore scientifico per capire se esiste una reale connessione con l’ambiente”. Il protocollo dello studio – condiviso oggi – sarà ora discusso in riunioni online, sottoposto al Comitato Etico e validato in un evento pubblico: “Con questa scheda vogliamo costruire un vero Profilo di Salute dei Lucani e individuare una coorte di cittadini da monitorare nel tempo, per avere finalmente una sorveglianza epidemiologica solida, partecipata, e capace di guidare le nostre scelte di prevenzione. La salute non può aspettare. E oggi più che mai sentiamo il dovere di ascoltare, analizzare e agire”.