"Pur considerando la scelta dell’ad Fiat, Sergio Marchionne, di lasciare Confindustria una decisione sbagliata sia nei tempi che nei contenuti, siamo fortemente interessati a verificare tempi e modalità di attuazione degli impegni per Melfi e quindi indirettamente per l’indotto contenuti nel Programma Fabbrica Italia”. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale della Uilm Vincenzo Tortorelli, aggiungendo che “comunque la decisione non avrà nessuna ripercussione negli accordi già firmati con la Fiat, ne' sotto il profilo dei diritti dei lavoratori che per quello relativo agli investimenti da effettuare”.
“Per la Uilm – aggiunge – determinare a ogni costo prodotti e occupazione rappresenta la condizione per superare la crisi dell’auto e puntare allo sviluppo. In attesa di constatare concretamente cosa uscirà fuori dal “decreto sviluppo” del Governo è bene ricordare quali sono le condizioni poste dalla Uilm: impossibilità di intervenire sulle pensioni e, soprattutto insistere sull'allungamento dell'età pensionabile; definire con precisione le priorità della politica economica a cominciare dal rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga e della detassazione a partire dal 2012; continuare la lotta all'evasione fiscale e la riduzione delle tasse per il lavoro dipendente; non escludere di ricorrere ad una tassazione sui patrimoni; investire sullo sviluppo industriale e sulla tutela delle realtà produttive".
Per la Uilm, bisogna saper cogliere le occasioni di sviluppo, combinando e utilizzando le risorse disponibili con modalità nuove, per determinare a ogni costo prodotti, sviluppo e occupazione. E' fondamentale, però, che ogni parte coinvolta lavori con le altre in modo armonico e coordinato, perché solo insieme si può trovare stabilità finanziaria e favorire la crescita".
BAS 05