La Uil Fpl ha avviato un monitoraggio per stimare il fenomeno del precariato in sanità pubblica e valutare l’applicabilità del decreto governativo che prevede misure di stabilizzazione. Dai primi dati sommari – spiega il sindacato in una nota – emerge che nella sola sanità Regionale lavorano oggi circa 700 precari, contando i rapporti a tempo determinato, di cui circa 200 medici, 75 dirigenti non medici e 420 tra infermieri, oss, tecnici di laboratorio, fisioterapisti. Nei prossimi giorni invieremo fax ed e-mail a tutti gli enti del comparto e della sanità regionale con la richiesta di evidenziare la “mappatura” dei rapporti di lavoro precario. L’intenzione della UIL FPL è quella di verificare se le persone interessate sono in possesso dei requisiti previsti dal decreto 101/2013, ovvero aver lavorato almeno tre degli ultimi cinque anni, per procedere agli accordi di stabilizzazione che il sindacato, andrà a richiedere, data anche la situazione ormai cronica di mancanza di personale in varie strutture. La nostra preoccupazione è che il decreto non preveda peraltro che tutte le forme di lavoro precario possano trovare un percorso di stabilizzazione.
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