“Il Consiglio forense, in nome e per conto di ciascun avvocato dell’Ordine di Lagonegro, ha sollecitato con intelligenza e fermezza il Governo, le Istituzioni locali e tutti i soggetti politici in difesa del Tribunale di Lagonegro, adducendo le più svariate ma complete argomentazioni a difesa del nostro antico presidio di Giustizia, situato in un territorio di confine ed estremamente periferico rispetto al capoluogo di Provincia”.
Lo dichiarano i consiglieri comunali di Lagonegro Maria Di Lascio, Giovanni Santarsenio, Pasquale Calabria, Nicola Tortorella, che in una nota ricordano come “è palesemente illogico e contraddittorio sguarnire l’intera area sud di ogni protezione. Gli Uffici giudiziari di Lagonegro, infatti, costituiscono un importante ed imprescindibile presidio di legalità e sicurezza della nostra area”.
“Il Presidente del Tribunale e il Procuratore della Repubblica – ricordano i consiglieri – hanno rappresentato con acume le ragioni di Lagonegro. Le Organizzazioni sindacali e i dipendenti tutti hanno fatto la loro parte. Stesso impegno è stato profuso dalla politica (la lettera di De Filippo al Ministro della Giustizia, le mozioni del Consiglio regionale approvate con il contributo di tutte le forze politiche, gli ordini del giorno degli enti locali, i continui e qualificati pressing dei parlamentari lucani sugli esponenti del Governo, Nitto Palma prima e Severino poi, la mobilitazione dei partiti per far comprendere che la battaglia non è solo in difesa degli interessi degli operatori della Giustizia ma è di tutta l’area interessata e assume contorni persino regionali). Noi stessi – conclude il gruppo consiliare 'Per Lagonegro' – abbiamo incontrato i senatori Nitto Palma (già ministro della Giustizia), Viceconte e Latronico per perorare ulteriormente le ragioni del mantenimento del Tribunale di Lagonegro.
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