Prevenire la corruzione e garantire il rispetto dei principi di lealtà, trasparenza e correttezza nelle procedure di affidamento di appalti pubblici. Punta a questo il Patto di Integrità, introdotto da Acquedotto Lucano nel proprio sistema contrattuale e che sarà parte integrante e sostanziale della documentazione obbligatoria delle gare e inderogabile allegato di ogni contratto.
La novità arriva al termine di un’apposita istruttoria condotta dal neodirettore degli Appalti Luigi Cerciello Renna insediatosi solo qualche settimana fa. Si tratta di una misura concreta per la prevenzione della corruzione prevista dall’art. 1 comma 17 della Legge 6 novembre 2012 n. 19, che stabilisce la reciproca formale obbligazione di Acquedotto Lucano e di tutti i potenziali contraenti a conformare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza e a rispettare la normativa vigente in materia di prevenzione alla corruzione. Patto di Integrità è stato adottato, con parere concorde del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e successiva determinazione dell’amministratore unico.
“Acquedotto Lucano ha voluto dotarsi di uno strumento di carattere pattizio assai diffuso nelle prassi delle Stazioni Appaltanti- spiega l’amministratore unico, Alfonso Andretta – che mira ad ampliare e rafforzare l’ambito di operatività delle misure di prevenzione e di contrasto alle diffuse forme di illegalità nel settore dei pubblici appalti”. Lo stesso rappresenta un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dall’Amministrazione come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara d’appalto, prevedendo un regime sanzionatorio piuttosto ampio, comprendente infatti l’esclusione in fase di partecipazione alla gara nel caso di mancata sottoscrizione/accettazione del patto; la revoca dell’aggiudicazione con conseguente applicazione delle misure accessorie in caso di violazione del Patto e la risoluzione del contratto eventualmente stipulato.