Tra il 2012 e il 2016, la Tassa sui Rifiuti (TARI) a Matera è aumentata mediamente del 122,7% (+174,43 euro), mentre nell’ultimo anno è diminuita del 27,5%; a Potenza l’aumento negli ultimi cinque anni è del 3,3% (61,91 euro) è molto più contenuto (1,7%), tra il 2016 e il 2015. E’ quanto si rileva dall’analisi sulla tariffa rifiuti (TARI) a cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil secondo cui tra il 2012 e il 2016, la Tassa sui Rifiuti (TARI) a livello nazionale aumenta mediamente del 32,2% (+72 euro), mentre nell’ultimo anno l’aumento è molto più contenuto (0,4%), al pari con il tasso di inflazione.
Il calcolo è sulle utenze domestiche famiglia con 4 componenti e appartamento di 80 mq. Le tariffe 2012 sono comprensive del tributo provinciale ambientale (1% max 5%) e delle Addizionali EX ECA o IVA al 10%, le tariffe della TARES sono comprensive del tributo provinciale ambientale e della parte servizi (30 centesimi al mq.); la TARI è comprensiva del tributo provinciale ambientale.
I Costi nel 2016 in valori assoluti In valori assoluti nel 2016 – spiega la Uil – il costo maggiore si registra a Benevento con 473 euro l’anno a famiglia; a Pisa 465 euro; a Salerno 462 euro; a Grosseto 450 euro; a Cagliari 447 euro. A Matera è di 317,13 euro; a Potenza di 247,55 euro. Ci sono capoluoghi di provincia dove le tariffe sono molto più contenute: 150 euro medi a famiglia a Belluno; a Novara 166 euro; a Vibo Valentia 176 euro; a Macerata 178 euro; a Brescia 181 euro. Per quanto riguarda le città metropolitane, a Napoli la tariffa sui rifiuti pesa 436 euro medi a famiglia; a Reggio Calabria 431 euro; a Bari 346 euro; a Milano 325 euro; a Genova 321 euro; a Roma 312 euro. Si paga un po’ meno a Bologna (229 euro medi), Torino (262 euro) e Palermo (276 euro)
Nel corso dell’ultimo anno la Tari aumenta in 37 Città capoluogo, tra cui Ancona, Bari, L’Aquila, Aosta; rimane stabile in 20 città, tra cui Napoli, Torino, Bologna; diminuisce in 37 città, tra cui Genova, Milano, Roma, Cagliari, Palermo.
Viceversa a Matera, nell’ultimo anno, dopo gli aumenti record degli scorsi anni, si assiste a una diminuzione del 27,5%; a Oristano del 15,3%; a Nuoro del 13,3%; a Perugia del 10,2%; a Monza dell’8,6%.
In valori assoluti si registra un aumento di 63 euro a Isernia; 61 euro a Frosinone; 60 euro a L’Aquila; 39 euro a Latina; 38 euro a Bari. A Matera si risparmiano 120 euro; a Nuoro 56 euro; a Oristano 51 euro; a Perugia 35 euro; a Monza 30 euro.
L’andamento del costo della TARI nell’ultimo anno, in linea con l’andamento dell’inflazione – sottolinea la Uil – segnala aumenti molto contenuti e ciò non può che far tirare un sospiro di sollievo.
Questo è frutto anche delle pressioni fatte dal sindacato nel corso degli ultimi mesi rispetto alla tassazione locale e al pericolo di aumenti ingiustificati, conseguenza indiretta dell’abolizione dalla TASI.
Rimane il dato del costo mediamente alto di questa tassa, con fortissime disparità tra città e città. Questo segnala come il tema dell’efficienza del servizio, con contenimento dei costi, non è secondario: l’inefficienza di cui molti comuni soffrono, inevitabilmente, si ripercuote sui cittadini in termini di maggiori tariffe. La dimostrazione viene proprio da quelle realtà che negli anni hanno contenuto o diminuito i costi, certificando, così, che si può operare con serietà.
bas04