“La mancanza cronica dei servizi agli studenti ha certamente inciso, non solo sulla valutazione complessiva della capacità attrattiva dell’Universita della Basilicata, ma soprattutto sullo sviluppo della stessa. Le difficoltà registrate negli ultimi anni, per i tagli di risorse a livello nazionale non giustificano la riduzione di iscritti in talune facoltà. La chiusura di corsi come quello di lingue indicano la necessità di creare una rete di servizi a sostegno dell’Università”. Lo dichiara Pietro Simonetti, presidente Centro Studi e Ricerche Economico-Sociali.
“La casa dello studente, i posti letto, oltre ai trasporti, le mense e le attività culturali – aggiunge – diventano essenziali. La Regione ha prodotto un enorme sforzo finanziario per sostenere L’Università .Ora si tratta di agire concretamente sui servizi a partire dai posti letto che sono attualmente circa una sessantina”. Simonetti ripercorre “Da alcuni mesi – aggiunge dopo aver ripercorso i punti principali della vicenda sulla casa dello studente di Potenza – il Cipe ha finanziato la realizzazione a Potenza di 220 posti letto e servizi per 22 milioni di euro. Occorre solo firmare l’Accordo di programma per utilizzare le risorse. Nel contempo, finalmente l’Università si appresta ad aprire la struttura acquistata,da tempo dalle Canossiane, per utilizzare 52 posti letto. Recentemente la Regione produce un avviso esplorativo per acquistare un edificio pubblico o privato per 100 posti letto, costo 7 milioni di euro. Circa 400 posti letto complessivamente piu’ i 60 attivi. Per un totale di circa 30 milioni di euro. Il Tema è altro cemento oppure riutilizzare siti dismessi? Molti pensano che si può riutilizzare l’ex Caserma Lucania che possiede anche palestre mense e tanti servizi per ospitare un polo culturale di vaste dimensioni compresa la Biblioteca Nazionale (4oo mila euro di fitto all’anno) gli uffici delle Sovraintendenze in fitto ed altro uffici (si riparmierebbe 1,2 milioni di euro anno). D’altra parte nelle ultime normative finanziarie tutto ciò è normato. Attualmente la Caserma e’ in stato di abbandono e le erbacce nonche’ la mancata manutenzione produno danni evidenti. Per ristrutturare la Caserma si e’ stimata una spesa che va dai 12 a 15 mlioni..Si puo’ evitare l’ulteriore cementificazione di un’area gia’ fortemente compromessa. Perche’ non si definisce un piano che preveda anche soluzioni non frammentate per l’Arma dei Carabinieri? Questo e’ il Punto.La petizione popolare realizzata dalle associazioni di volontariato e dalle forze politiche e culturali ha raccolto migliaia di firme per questo obbiettivo, la petizione, mi dicono, sara’ consegnata nelle prossime settimane.Lo strumento per definire un progetto adeguato alla Citta’,all’Universita’, agli studenti ed ai cittadini c’e: si tratta del tavolo di concertazione Regione, Universita’ Enti Locali. Usiamo questa opportunita’ per trattare con il Governo e per firmare rapidamente l’accordo di programma. Se la Caserma non e’ una soluzione si pensi ad un progetto non raccogliticcio”.
“Dare una casa agli studenti e docenti – conlcude Simonetti – è urgente, fa bene La Regione a premere, ma si può e si deve fare meglio. Tre siti diversi, nella stessa zona, anche dal punto di vista dei costi gestionali appaiono troppi. Nella fase transitoria l’Ardsu può fare convenzioni con strutture ricettive, in grande difficoltà a Potenza o con le famiglie in attesa di realizzare i 400 posti letto nelle strutture residenziali pubbliche”.
BAS 05