Il garante dell’infanzia e dell’adolescenza ha incontrato medici e docenti
"Un aspetto altamente positivo, che ci induce a mettere in prima linea le cose buone di questa regione". Così il garante per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Giuliano, ha definito l’esperienza della scuola in ospedale, che consente ai bambini ammalati di continuare il percorso di studi durante le cure. Questa esperienza è stata al centro di un confronto tra docenti, medici e lo stesso garante con la partecipazione di Antonietta Moscato, dell'Ufficio scolastico regionale per la Basilicata.<br /><br />“La scuola in ospedale: davvero una novità – ha detto Giuliano – per i piccoli pazienti che altrimenti rischierebbero di non poter seguire le lezioni e quindi sarebbero danneggiati a causa della malattia per la quale si è reso necessario il ricovero. Una scuola con i banchi ubicata in corsia, molto più ricca di luci e di colori di quella che frequentano di solito, per gli ospiti della Pediatria del San Carlo di Potenza convenzionata con il Bambin Gesù. Rinnovata nelle strutture e nei metodi d'insegnamento questa scuola rappresenta in tutto e per tutto una conquista che si aggiorna e risulta essere davvero al passo con i tempi. Esiste a Potenza, ma anche a Matera, nell'ospedale Madonna delle Grazie".<br /><br />Questa scuola è stata istituita con un finanziamento del Miur nel 2003 – 2004 e tiene conto costantemente delle indicazioni che interessano il mondo dell'istruzione in questo campo specifico, ha precisato la Antonietta Moscato. Mentre il direttore del reparto, Michele Salata, ha affermato che questo metodo e queste scelte riportano alla normalità i bambini ospiti della pediatria, il che ha un valore anche terapeutico perché i piccoli pazienti si sentono oltretutto alla pari degli altri compagni che frequentano le aule scolastiche. E questa scelta contribuisca tra l'altro all'alleggerimento della paura provocata dal ricovero in ospedale. Risultati importanti anche per l’insegnante Cataldo Altavista. “Una scuola capace di aggiornarsi – ha concluso Giuliano – coincide con le esigenze della scienza, valorizzando soprattutto il ruolo dei medici e delle stesse famiglie dei piccoli pazienti”.<br />