Per il capogruppo di Lb-Fdi “la riforma del servizio sanitario regionale sulla quale il Pd si spacca, in realtà non c’è ancora. Non si può considerare una riforma un ddl di pochi articoli che demanda la definizione dei criteri ai direttori generali”
“Se ne parla da mesi ma ancora non c’è, la mega riforma sanitaria di Pittella. Ora apprendiamo che tutto verrà rinviato a dicembre. Una notizia che non ci lascia sorpresi”.<br /><br />Così il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa per il quale “i lucani, ci auguriamo, non cadranno nella solita trappola delle promesse: ‘non saranno soppressi gli Ospedali territoriali’. Anche perché non basta non sopprimere, per mantenere in vita un presidio come quelli, ad esempio, di Chiaromonte o di Villa d’Agri. È necessario anche non svuotarli di personale e di reparti. È il solito specchietto per le allodole. Il solito trucco con il quale il Pd e il centrosinistra, negli anni, hanno tenuto sotto scacco una popolazione intera: promesse di lavoro, di fondi e, ora, di una ‘salute di prossimità’. Insomma, è la solita speculazione, una vergogna”.<br /><br />“Intanto –continua - la riforma del servizio sanitario regionale sulla quale il Pd si spacca, in realtà non c’è ancora. Non si può considerare una riforma un ddl di pochi articoli che demanda la definizione dei criteri ai direttori generali. Direttori generali che non si sono sprecati poi molto avendo prodotto due paginette striminzite che non dicono nulla. Però deve essere approvata entro il 31 dicembre. Come al solito si arriverà, nell’emergenza, ad approvare una riforma raffazzonata e non condivisa. Magari con molte più deleghe di quelle che sarebbero opportune al governo o alla burocrazia regionali. Come al solito, con la scusa della scadenza imminente, Pittella obbligherà la maggioranza a approvare qualcosa che è solo forma”.<br /><br />“Se il governo Renzi – aggiunge – è quello che, nella storia repubblicana, ha fatto approvare più provvedimenti a colpi di fiducia, Pittella è quello che ha fatto approvare più provvedimenti sotto la scure delle scadenze, obbligando il Consiglio a far passare leggi non solo prive di sostanza, scritte male o incostituzionali ma anche senza che sulle stesse vi fosse possibilità di un approfondimento nel merito. Insomma a Pittella piace vincere facile: c’è la scadenza e la legge va approvata. Non c’è tempo, quindi, approviamola così com’è, poi si pensa. E se è pessima? Non fa nulla basta poter dire che è stata fatta”.<br /><br />“È l'approssimazione di questa classe politica che ci spaventa. Pittella come Renzi – conclude Rosa – mortifica gli organi istituzionali deputati a dare un indirizzo a questa Regione e prende in giro il popolo”.<br /><br />L.C.<br />