Riordino Servizio sanitario, Rosa: è una non riforma

Dice il consigliere regionale di Lb-Fdi: “Riforma di Pittella immediatamente bocciata dai dati dell’emigrazione sanitaria. E’ sufficiente ripetere la canzoncina: ‘non abbiamo chiuso strutture?’ Evidentemente no”.

&ldquo;Sul Riordino del Sistema sanitario regionale si stanno sprecando interventi su interventi che, per&ograve;, non centrano la questione: la non-riforma del servizio sanitario &egrave; una delle peggiori manovre di questo Governo regionale, condita da pseudo-ordini del giorno, buoni solo a sedare, per poco, le proteste dei Lucani&rdquo;. Cos&igrave; il capogruppo regionale&nbsp;di Laboratorio Basilicata &ndash; Fratelli d&rsquo;Italia, Gianni Rosa.<br /><br />&ldquo;Il dato negativo dell&rsquo;emigrazione sanitaria diffuso da Demoskopica, relativo al 2015 &ndash; sottolinea Rosa – &egrave; il peggiore tra le regioni italiane. Un lucano su quattro si va a curare fuori regione. Anche solo questo dovrebbe indurre Pittella e i consiglieri regionali che venerd&igrave; 30 dicembre, a notte fonda, hanno votato la pseudo riforma sanitaria ad una profonda riflessione: abbiamo fatto bene? Lasciando perdere le dichiarazioni rilasciate dall&#39;assessore Franconi che, a parte il ruolo di far apparire la Giunta meno maschilista non pu&ograve; ricoprire, questa ennesima bocciatura della Sanit&agrave; lucana conferma in toto quanto ho stigmatizzato nel mio intervento in Consiglio &lsquo;se solo un lucano deve andare a curarsi fuori Regione, per la politica lucana &egrave; una sconfitta&rsquo;. Tutta la politica lucana &ndash; afferma Rosa – dovrebbe sentirsi sconfitta e umiliata dal sol pensiero che in ogni famiglia qualcuno &egrave; emigrato fuori regione per farsi curare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Tra tutti i discorsi dei consiglieri regionali che hanno votato una riforma sanitaria inutile, profetiche sono le parole del consigliere&nbsp;Bradascio che nel suo intervento lancia l&rsquo;allarme per il mancato emendamento del Governo nazionale che avrebbe sbloccato la questione della mancanza di medici derivante dall&rsquo;obbligo di rispettare la pausa dopo il turno di 8 ore di lavoro. Viste le premesse &ndash; continua il consigliere – questi signori ci devono dire: a cosa serve il refrain che tutti ripetono in queste ore, &lsquo;non abbiamo chiuso alcuna struttura&rsquo; se non a tentare di distogliere l&rsquo;attenzione dei cittadini dai veri problemi della sanit&agrave;? Un becero trucco da pivelli servito ad arte e condito da ben due ordini del giorno con il quale rimarcano il concetto. Evidentemente fanno finta di non capire che, se i cittadini si recano presso le strutture che restano s&igrave; &lsquo;aperte&rsquo;, ma che non garantiscono un&rsquo;adeguata offerta di servizi, andranno a curarsi altrove e questi presidi moriranno di asfissia indotta. Indotta da politiche miopi di politicanti indifferenti che pensano che i Lucani abbiano l&rsquo;anello al naso&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ancora pi&ugrave; ipocrite &ndash; sostiene Rosa – appaiono, quindi, le lamentele di Pittella sui concorsi per medici andati a vuoto. E&rsquo; evidente che una Sanit&agrave; mediocre, fatta per far fare carriera a qualcuno, non attrae promettenti i laureandi in medicina. E ancora pi&ugrave; assurde appaiono rispetto alle dichiarazioni del Primario di reumatologia del San Carlo di Potenza, esempio di eccellenza, che soffre per mancanza di spazi e di medici che non si provvedono ad assumere&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ovviamente queste incongruenze avrebbero dovuto essere affrontate prima di fare il riordino sanitario e non dopo. Ma nella Basilicata dell&rsquo;apparenza &ndash; conclude l&rsquo;esponente di Fratelli d&rsquo;Italia &ndash; Alleanza nazionale – in cui &egrave; sufficiente dire di aver fatto, senza considerare come lo si &egrave; fatto, &egrave; sempre tutto a posto&rdquo;.<br />

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