I consiglieri regionali del Pdl chiedono di conoscere i motivi del ritardo nel recepimento dell’accordo operativo con l’Azienda Policlinico Umberto I di Roma in merito all’attività di bancaggio della Banca regionale di sangue di cordone ombelicale
“La raccolta delle cellule staminali cordonali assume un’importanza sociale e sanitaria in quanto può aiutare a salvare la vita di altri bambini ammalati di malattie del sangue, immunologiche e neoplasie e può contribuire, inoltre, alla ricerca sulla cura di numerose malattie che ancora oggi ci affliggono. Possiamo senza ombra di dubbio considerarla la nuova frontiera della scienza e della medicina”. Lo sostengono i consiglieri del Pdl, Gianni Rosa e Mariano Pici i quali nel ricordare che “in Italia la raccolta avviene in banche di raccolta pubbliche solo sotto forma di donazione e che la Basilicata ha recepito la normativa nazionale con la Legge regionale n. 23 del 18/12/2007 che all’art. 8 recita ‘è istituita la rete regionale di raccolta delle cellule staminali cordonali. Le unità cordonali raccolte sul territorio regionale vengono inviate per lo stoccaggio definitivo presso una struttura di banking di altra regione già esistente, accreditata e riconosciuta dalla normativa vigente, nell’ambito dei rapporti convenzionali in atto’”, annunciano la presentazione di un’interrogazione al presidente De Filippo per conoscere “i motivi del ritardo nel recepimento dell’accordo operativo con l’Azienda Policlinico Umberto I di Roma – attività di bancaggio della Banca regionale SCO (Azienda Policlinico Umberto I Roma, Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e Azienda Sanitaria ASM di Matera)”. “Forse presi dai vari cambi di Giunta e distratti da altre faccende – sottolineano i consiglieri del Pdl – solo dopo due anni la Giunta regionale con delibera n. 216/2010 ha recepito l’accordo”.
I consiglieri Rosa e Pici chiedono, inoltre, di conoscere “quali azioni sono state poste in essere, in maniera preventiva, per la scelta di detta struttura sanitaria in luogo di altre strutture esistenti anche geograficamente più vicine alla nostra regione; gli accordi economici per la gestione del servizio anche rispetto ai costi di trasporto (visto che dalla delibera di Giunta n. 216/2010 non emergono); come mai nell’accordo non sono state contemplate le altre strutture sanitarie esistenti in regione, anche rispetto alla previsione normativa che esplicitamente istituisce la ‘rete regionale’ di raccolta”. “Ci auguriamo – proseguono i consiglieri del Pdl – che la Giunta regionale dia una celere risposta ai quesiti posti. Inoltre chiediamo chiarimenti che reputiamo essenziali per comprendere a pieno la ‘Questione Staminali’ e per la trasparenza delle procedure e delle ‘scelte operate’: chi sono i componenti della Commissione tecnica regionale che ha indirizzato la scelta, con le relative professionalità, citata nella nota del Dipartimento del 28/12/2010 e quali sono le competenze della stessa Commissione; quale attività di coinvolgimento è stata fatta rispetto alle associazioni di volontariato presenti sul territorio che hanno tra le loro finalità proprio la sensibilizzazione dell’opinione pubblica rispetto alla problematica in questione; lo stato attuale del servizio, con l’evidenziazione del numero dei parti ed il numero dei prelievi effettuati sino ad oggi e trasferiti nella banca dell’Azienda Policlinico Umberto I Roma. Infine, e certamente non meno importante, quali attività di sensibilizzazione sono state poste in essere in questi anni e l’entità dei fondi nazionali e regionali sino ad ora utilizzati per tale scopo, con l’indicazione anche dei soggetti che hanno gestito le risorse”.