Protocollo d’intesa Anci-Consigliere di parità

Pipponzi e Mignoli: "Mettiamo in campo strumenti concreti che aiutano ad armonizzare i tempi della famiglia con quelli del lavoro. Servono strutture di assistenza, ma è anche vero che bisogna agire per cambiare le mentalità che ostacolano le lavoratrici nei percorsi di carriera".

Le consigliere di parità, Pipponzi e Mignoli

Estendere in tutta la Basilicata le azioni concordate con l’Anci per rimuovere le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro e della pubblica amministrazione. Con questa finalità, la consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi, insieme alla consigliera supplente Rossana Mignoli, ha firmato ieri un protocollo d’intesa con il presidente dell’Anci, Gerardo Larocca. Il documento segue l’accordo sottoscritto a marzo con la consigliera di Parità della Provincia di Potenza.

Il protocollo impegna le parti “a sviluppare iniziative concrete e misurabili, coinvolgendo attivamente istituzioni, imprese e società civile, al fine di generare un impatto positivo e duraturo sull’inclusione lavorativa e sociale delle donne e sulla promozione della parità in tutta la regione”.  Si punta, in particolare, su campagne di informazione e sensibilizzazione sia nel settore pubblico che con corsi di formazione specifici rivolti alle donne. Con il rafforzamento delle Reti territoriali e dei partenariati, inoltre, le consigliere regionali di parità e l’Anci intendono promuovere piani territoriali per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, incentivando la creazione di asili nido, servizi di assistenza domiciliare e spazi di coworking con servizi per le famiglie. Non ultimo obiettivo la promozione di percorsi volti alla Certificazione della parità per aziende e imprenditori del territorio regionale.

“Vogliamo mettere in campo strumenti concreti – commentano Pipponzi e Mignoli – che aiutano ad armonizzare i tempi della famiglia con quelli del lavoro, alleggerendo il carico di cura che il più delle volte pesa gravosamente sulle spalle delle donne. Se servono strutture di assistenza, è anche vero che bisogna agire per cambiare le mentalità che ostacolano le lavoratrici nella vita lavorativa e nei percorsi di carriera”.

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